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La rinascita emozionale: il coraggio di mettersi in gioco

Ci sono giorni in cui vivere è faticoso. A volte succede perché ci sono situazioni da risolvere, problemi da gestire, cambiamenti drastici da affrontare. Altre volte sembra non accadere nulla in particolare, ma forse è proprio in questa immobilità che finiamo per sentirci bloccati.

Sarà capitato anche a te: perdere il senso, smarrire il filo che ci tiene legati al sole che sorge, all’amico da incontrare, al cuore che batte. Questo spegnimento può durare poche ore, un giorno o a lungo. Non ho usato a caso il termine spegnimento che, da dizionario, è il risultato del procedimento volto a far cessare una combustione. Dentro di te qualcosa sta bruciando e allora tu ti spegni. Perché fa male, perché è faticoso, perché fa paura. 

Io stessa attraverso momenti così: mi capita di sentirmi sopraffatta da ciò che vedo intorno a me, dalla cattiveria, dal dolore, dalla superficialità che diventa miseria. Perdo il contatto con il bello che c’è e che resta, ma va cercato. Allora torno a guardare dentro di me, mi concentro su quel sole che sta bruciando troppo, che chiede di essere visto e ascoltato, per poi essere partorito.

Riaccendersi è un po’ come rinascere, ogni volta. Spesso qualcuno si rivolge a me nel counseling per ritrovare la propria luce, offuscata da quella combustione troppo forte, che ha generato una quantità di cenere che impedisce all’anima di respirare.

A volte sono le persone che amo più di me stessa ad aver bisogno di essere accompagnate in questo viaggio di ritorno a sé stesse. In questi momenti, sebbene io voglia soffiare dentro di loro tutto il bello e la poesia che hanno smarrito, so che devono attraversare quella palude un passo alla volta, intraprendere il cammino sulle proprie gambe e, con il mio sostegno, ritrovare il coraggio di mettersi in gioco. Se anche tu ti sei spento, mentre qualcosa dentro di te brucia, fermati con me, adesso.

Indice dell’articolo

Uno sguardo sull’interiorità

Se tutto intorno a te sembra aver perso colore, se non hai più entusiasmo e senti che ogni cosa è inutile, hai bisogno di tornare alla tua vita interiore. Facile a dirsi, mi obietterai. Dove si trova questa vita interiore?

A volte è soltanto un vago rumore di sottofondo nella nostra quotidianità, un mormorio confuso, al quale non prestiamo attenzione. Eppure ci chiama, continuamente. Per poterla ascoltare dovrai staccare l’attenzione dalle sollecitazioni esterne. Per usare le parole di Christian Bobin: “Entrando in questo regno, bisogna abbandonare ogni riferimento al mondo esteriore, dove tutto è governato dalla folle esigenza dell’efficacia.

Non si tratta più di fare una cosa invece di un’altra, ma di sentire il passaggio della vita dentro di noi”. La vita interiore è il tuo spazio di pace e di libertà: se stai soffrendo per amore, se stai attraversando un momento difficile, se ti senti un estraneo in una società in cui i gusti vengono schedati, i pensieri e le emozioni manipolati, i comportamenti programmati. Allora torna a te stesso: presta attenzione al tuo corpo, al respiro, alle sensazioni che ti abitano, alle emozioni e ai pensieri; a TE.

La vita interiore, così, non sarà semplicemente una sosta per rinfrancarti, ma una svolta per ritrovarti. In questo modo imparerai a conoscerti profondamente, per accoglierti e per scoprire quali sono i tuoi obiettivi, per scegliere in quale direzione tornare a incamminarti sulle strade del mondo. 

Sarà come entrare nel tuo giardino segreto, per tornare a connetterti con il tuo ritmo interiore e con le tue reali esigenze, senza condizionamenti e aspettative. Il vuoto che senti, lo spegnimento che stai sperimentando, diventano per te una grande opportunità: entra nel mondo dentro di te e incomincia a viverti.

Se dentro di te brucia la fiducia in te stesso

Può succedere che qualcuno ti porti a dubitare del valore che hai. Se una storia d’amore termina bruscamente, se non ti riconoscono i giusti meriti nelle mansioni che svolgi, se ti tradiscono. Allora potresti spegnerti per non affrontare la rabbia, la delusione, il dolore. Ma, pensaci bene, è davvero un’altra persona che può determinare il tuo valore? O piuttosto ti stai consegnando nelle mani di chi non merita la tua fiducia?

Stai facendo bruciare, in un rogo di aspettative e false relazioni, la fiducia in te stesso. Soltanto tu puoi scegliere da che parte stare e tu sei l’unica vera priorità a cui prestare attenzione. Nel momento in cui sposti lo sguardo dall’esterno all’interno, dall’illusione dell’apparenza alla verità dell’essenza, ecco che ritorni a nutrire la fiducia in te stesso. 

Tu sei molto di più del giudizio degli altri. Molto di più di un amore finito, di un legame malato. Incomincia ad aver cura di te: quali sono i tuoi valori? In cosa credi? Cosa ti fa stare bene? 

Smetti di essere troppo critico con te stesso, trattati con gentilezza e accogli gli errori che hai commesso come un’opportunità per conoscerti meglio, per diventare la meraviglia che sei chiamato a essere. 

Quando ero una ragazza, mi sono ritrovata a dover affrontare situazioni molto dolorose. Sentivo di non farcela da sola e questo mi ha portata a cercare fuori di me le risorse di cui avevo bisogno. Ma sono arrivati delusioni e tradimenti che mi hanno resa ancora più vulnerabile. Mi sono ritrovata a cercare il consenso degli altri, a mascherarmi pur di essere vista, accolta, aiutata. Fino a quando, tutta la luce che avevo è finita sotto un cumulo di cenere e dentro di me ardeva un fuoco che annientava la fiducia in me stessa. Mi stavo perdendo.

Un mio amico si è seduto accanto a me, un giorno dopo l’altro. Dapprima in silenzio, poi raccontandomi piccoli aneddoti sulla nostra infanzia, momenti sereni e divertenti. Ha incominciato a parlarmi di cosa avremmo potuto ancora fare: un viaggio, una passeggiata, un nuovo libro da leggere. E, con pazienza e cura, mi ha aiutata a ritrovare il coraggio che avevo smarrito: quello di mettermi in gioco. Questa volta in modo diverso: partendo da me. Ho ricostruito la fiducia in me stessa e l’ho trasformata in un canto d’amore per la mia vita. Scrivo queste parole per te, che hai smarrito il tuo canto: puoi farcela!

Atelofobia

L’etimologia di questa parola deriva dal greco e risulta composta da atelés, che significa imperfetto, e phobos, ovvero paura, fobia. Rappresenta la paura dell’imperfezione.

Diventa un vero e proprio disturbo quando è accompagnato da un notevole carico d’ansia, tanto da bloccare chi lo prova. Alla radice di molte convinzioni limitanti c’è questa paura: “Non sono abbastanza”, che porta a pensieri come: “Qualsiasi cosa faccio non è opportuna”, “Non posso permettermi errori”, “Non ho speranze di riuscirci”.

Chi soffre di atelofobia implicitamente aspira alla perfezione: probabilmente ha avuto genitori o insegnanti molto severi, che lo hanno investito di aspettative troppo elevate, o ha subito una delusione molto grande o un trauma, che lo hanno convinto di non avere gli strumenti per far fronte alla situazione, schiacciandolo. Quando il disagio emerge, chi ne soffre si sente bloccato, privo della vitalità e della energia per andare avanti. 

Anche se non soffriamo di un vero e proprio disturbo, la paura di non essere abbastanza bravo o abbastanza interessante, simpatico, bello, intelligente, giusto, può appartenere a chiunque. 

Ma non abbiamo bisogno di essere perfetti: abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi per essere autentici. Soltanto la libertà di essere fedeli a noi stessi, alla nostra essenza profonda, può restituirci il senso e la bellezza della vita. Il primo passo da fare è incontrarti nella tua interiorità, per imparare ad amarti così come sei. E se hai bisogno di aiuto, di un sostegno nel counseling terapeutico, non esitare a chiederlo.

Mettiti in gioco!

Ci saranno sempre giorni in cui vivere è faticoso; così come, probabilmente, ci sarà sempre qualcuno che potrà ostacolarci, ferirci, farci sentire svuotati. Ma la tua vita è TUA, niente e nessuno può avere il potere di spegnerti, a meno che non sia tu a deciderlo.

Allora risveglia le tue emozioni! Non bloccare quel fuoco che arde in te in una combustione pericolosa e senza senso: usalo! Usa il tuo potere vitale per guarirti, per rinascere!

Cosa puoi fare?

  • Torna a guardare le piccole cose intorno a te con la curiosità di quando eri bambino: lasciati meravigliare.
  • Circondati di persone che ti fanno stare bene, non isolarti, coltiva le amicizie belle e sane.
  • Leggi un bel libro, passeggia, coltiva il silenzio che nutre l’immaginazione.
  • Dedica attenzioni al tuo corpo: tempo per l’esercizio fisico e tempo per il riposo.
  • Basta rimuginare su ciò che è passato, smetti di avere aspettative sul futuro: focalizza la tua attenzione sul momento presente.
  • Non essere severo e giudicante con te stesso: la ricerca della perfezione è un castello senza finestre né porte, perché renderti prigioniero se puoi volare per esplorare tutte le meravigliose parti di cui sei fatto?
  • Amati. Non con gli occhi dei tuoi genitori, non con la voce dei tuoi amici, non con le mani del tuo compagno o di tua moglie. Amati con tutto il TUO cuore e prenditi cura di te!
  • Torna a metterti in gioco e fallo per te, perché tu meriti una vita felice!

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