“La via d’uscita dalla gabbia inizia con l’accettazione assoluta di noi stessi e della nostra vita, abbracciando con cura e presenza l’esperienza, momento per momento.”
Tara Brach
Ognuno di noi ha il desiderio di essere amato e, spesso, la convinzione di non meritare quell’amore.
Le nostre credenze negative su di noi iniziano nell’infanzia e da adulti tendiamo a rimanere fedeli all’idea che abbiamo costruito su noi stessi. Viviamo in una società in cui la ricerca della perfezione è l’obiettivo principale, in ogni ambito: scolastico, sportivo, nel mondo dei social, nelle piccole realtà quotidiane.
Per questo finiamo per adeguarci all’immagine che pensiamo possa risultare adeguata, finendo per indossare maschere su maschere e per perdere di vista chi siamo veramente. Ci ingabbiamo in un circolo vizioso: più vogliamo piacere, a noi stessi e agli altri, più ci costringiamo a recitare dei ruoli che non ci appartengono, più non ci sentiamo abbastanza, alimentando l’ansia.
Sentirsi inadeguati nasce da una scarsa consapevolezza di ciò che siamo, dalle convinzioni negative su noi stessi che abbiamo creato sin da bambini e dal profondo bisogno di essere amati per ciò che siamo davvero. La paura del non sentirsi abbastanza ha un nome specifico in psicologia: atelofobia. Il termine deriva dal greco ed è composto da ateles che significa imperfetto e phobos che significa fobia.
Quando questo stato di inadeguatezza diventa pervasivo genera moltissima ansia, compromettendo il benessere generale di chi ne soffre. Vediamo come affrontarlo.
Indice
- La voce critica interiore
- Affrontare la voce critica interiore
- Imparare dagli errori
- Liberarsi dall’ansia dell’imperfezione
La voce critica interiore
La voce critica interiore è quella vocina che ci parla nella testa, ci dice cose su di noi e sugli altri, giudica il nostro comportamento nelle diverse situazioni, si sofferma sugli errori e alimenta i confronti. È un sistema di pensieri valutativi e ostili verso sé stessi e gli altri.
Alla base della nostra voce critica c’è la convinzione di non essere abbastanza, di non essere all’altezza della situazione, di non essere persone amabili. Quando diventa insistente, come una specie di sottofondo nella quotidianità, genera l’ansia che blocca o disorienta.
Le caratteristiche di una voce interiore critica che genera ansia sono:
- Chiede standard elevati e quasi irraggiungibili.
- Ti paragona continuamente agli altri, mettendo in evidenza le cose in cui risulti perdente.
- Ti rimprovera anche per gli errori più piccoli.
- Ti ricorda le volte in cui sei fallito, facendoti riprovare le stesse sensazioni, non riconoscendo i tuoi successi.
- Ti colpevolizza quando le cose vanno male.
- Esagera e sottolinea incomprensioni e difficoltà.
Affrontare la voce critica interiore
È assolutamente normale avere un critico interiore, il problema sorge quando diventa pervasivo e insistente, quando ha un effetto negativo sulla tua vita generando ansia.
La prima cosa che puoi fare è renderti consapevole che il tuo stato d’ansia viene alimentato e sostenuto dalla tua voce critica: riconosci i tuoi pensieri. Molto spesso quella voce che ti critica e ti giudica continuamente nella testa è un’amplificazione dei rimproveri ricevuti nella tua infanzia. Nasconde il tuo bisogno di essere amato, accolto, compreso così come sei, nella tua fragilità.
Cerca di capire la fonte da cui provengono i tuoi pensieri: è la tua voce quella che senti o si sta sovrapponendo a quella di qualcun altro? Potresti provare a visualizzarla, a darle un nome, in modo da darle contorni più definiti e circoscriverla, per riconoscere che è nella tua testa e non ha a che fare con la realtà.
Poi domandati: di che cosa avresti avuto bisogno da bambino, quando sei stato rimproverato, quando non ti hanno fatto sentire abbastanza? L’unica cosa di cui abbiamo tutti bisogno è essere consolati rispetto all’idea di non essere amabili, vogliamo essere abbracciati e validati, visti e accolti per quello che siamo.
In questo modo puoi comprendere l’ansia che provi: nasconde il tuo bisogno di essere amato.Quando riusciamo ad ascoltare ciò che dice la nostra voce critica, contestualizzandola, e a capire lo stato ansioso che l’accompagna, l’ansia perde di intensità e un nuovo senso di libertà incomincia a fiorire. Puoi sostituire i pensieri critici negativi con pensieri di accoglienza e compassione, di gratitudine per te stesso.
Imparare dagli errori
Per risolvere l’ansia che nasce dal sentirsi inadeguati o mai abbastanza, è indispensabile cambiare il nostro modo di rapportarci all’errore. Quando commettiamo uno sbaglio, finiamo spesso per richiamarlo alla mente, proiettandolo nella testa come fosse il fotogramma di un film, per analizzarlo in ogni dettaglio, alimentando la sensazione di inadeguatezza e fallimento.
Questo accade perché abbiamo la convinzione che ogni errore sia imperdonabile, perché ce ne vergogniamo e la nostra voce critica non fa altro che ripeterci quanto siamo stati stupidi o non abbastanza. In questo modo ci immobilizziamo e distruggiamo le possibilità di crescita.
Dobbiamo cambiare il modo in cui consideriamo i nostri errori, in modo da non essere schiacciati dall’ansia e dal senso di inadeguatezza quando inevitabilmente li commettiamo. La parola chiave è proprio questa: inevitabilmente. Tutti commettono sbagli, inciampano, cadono. Ma ogni errore può essere un momento di crescita personale e una grande occasione di cambiamento.
Parti da questo presupposto: l’imperfezione non è un tuo problema personale, è una parte naturale dell’esistenza. In questo modo potrai guardare con occhi diversi i tuoi errori e trasformarli in nuove opportunità.
Liberarsi dall’ansia dell’imperfezione
Il nostro più grande bisogno è quello di essere visti, compresi e amati per quello che siamo. E nessuno può soddisfare questo bisogno se non siamo noi i primi a riconoscerci per quello che siamo, comprendendoci e amandoci. Rendendoci liberi. La vera libertà è essere senza l’ansia dell’imperfezione.
Quando ridimensioniamo la voce critica interiore e ci diamo il permesso di essere umani e per questo imperfetti, quando accettiamo gli errori e li consideriamo nuove opportunità, ecco che riscopriamo la bellezza della nostra essenza e ci sentiamo connessi con tutto, dentro e fuori di noi.
L’ansia cede il posto alla gentilezza, alla gratitudine per la magia imperfetta e vera che è dentro di noi.
Per liberarti dall’ansia dell’imperfezione hai bisogno di abbracciare te stesso, così come sei, nella tua unicità: medita, rivolgiti pensieri e parole gentili, restituisci fiducia al tuo Sé.
Ti propongo di seguito un esercizio di visualizzazione.
Cerca un posto tranquillo, dove puoi sentirti a tuo agio. Assumi una posizione comoda e concentrati sul respiro. L’aria entra ed esce dal naso; puoi aiutarti contando fino a quattro per ogni inspirazione e a ogni espirazione. Fai emergere l’immagine di un neonato, è tra le tue braccia. Senti il suo bisogno di protezione, la sua delicata presenza.
Quel neonato sei tu, cullati e rivolgiti parole piene di rassicurazioni e tenerezza. Immedesimati in quel bambino senti la sua fiducia, il suo sentirsi al sicuro tra le tue braccia. Resta con te. poi immagina di portarlo al caldo nel tuo cuore, tienilo lì e sperimenta la gioia e la gratitudine per quell’accoglienza di te stesso, totale, profonda.
Respira e, quando sei pronto, torna alla realtà. Ogni volta che vorrai connetterti con la tua essenza, quando senti salire l’ansia da imperfezione, ripeti questa visualizzazione e accogli la tua fragilità per trasformarla in nuovo amore per te stesso.
Se ti riconosci in queste parole e senti che è il momento di iniziare un percorso verso la tua crescita personale, sono qui per accompagnarti. Il programma “Trova il tuo valore” ti offre gli strumenti per riscoprire chi sei e vivere una vita più autentica e appagante.
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