A volte
basta poco per perdersi.
Nei momenti in cui tutto sembra remare contro,
il mondo appare sordo, e tu fragile, stanco, confuso.
Ti chiedi: “Dove sto andando? Cosa posso fare?”
È lì che si apre il varco.
Non nei giorni facili, tutto al suo posto e respiri larghi, orizzonti limpidi.
Ma nei buchi di niente, nel vento contro, nella noia assordante.
Ti misuri, nella capacità di restare.
Di respirare ancora, anche se fa male.
Di posare lo sguardo su un dettaglio minuscolo: un raggio di luce che filtra tra le foglie in una strada qualunque, il profumo del pane, la carezza inattesa.
È lì che ritrovi te stesso.
Non scacciando la fatica, ma attraversandola con gentilezza.
Non combattendo a tutti i costi, ma scegliendo di ascoltarti, di avere cura di te, di restare presente.
Perché persino nel caos più grande, una piccola cosa può riportarti a casa.
E il senso, allora, non lo cerchi più fuori, ma lo riconosci dentro:
nella scelta di esserci, di tenerti stretto, di dire a te stesso:
“Va bene così. Io ci sono.”
Margherita Roncone