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Amore tossico: tutti amano per quello che sono

Nel mio lavoro di counselor, assisto di continuo persone che vivono una relazione di co-dipendenza, un amore tossico. 

Ingabbiate in relazioni sentimentali problematiche, si ritrovano a coltivare un malessere che le porta lontano da sé stesse, nell’affannosa ricerca di una ragione a ciò che sperimentano.

Sono persone affamate, tristi, arrabbiate, confuse, smarrite e terribilmente sole.

Quasi mai riconoscono il vero problema: la loro dipendenza da qualcosa di insoddisfacente, che procura dolore. Alimentano il senso di inadeguatezza o di colpa, la frustrazione e un vuoto che si ingigantisce sempre di più.

La prima cosa da fare, in questi casi, è rendersi consapevoli che la relazione affettiva nella quale investiamo gran parte delle nostre energie è tossica.

La seconda cosa da comprendere è che tutti amano per quello che sono: se ti ama un egoista, un immaturo, un bugiardo (uso il maschile per comodità, lo stesso discorso può essere fatto al femminile), anche il suo sentimento nei tuoi confronti sarà così. Eppure, dalla persona che dice di amarci dobbiamo aspettarci che ci tratti come l’oggetto del suo amore: chi ti ama davvero ti proteggerà, si prenderà cura di te e ti considererà.

Perché accontentarsi delle briciole che lasciano costantemente affamati? Perché permettere di renderci invisibili ai nostri stessi occhi? Un legame di co-dipendenza può essere sciolto, per ritornare a vivere.

Indice

Consapevolezza: smetti di idealizzare

Uno degli aspetti più importanti dell’amore tossico è che si confonde la persona immaginata con la persona reale. Un po’ ciò che accade nella fase dell’innamoramento, soltanto che, appunto, nelle relazioni di co-dipendenza non si assiste ad una fase: l’idealizzazione è continua e sempre presente. 

Renderti consapevole di ciò che vivi, di ciò che senti, di come sei amato, è la strada che ti consentirà di smettere di idealizzare, in modo da cogliere l’altro nella sua verità.

Come stai? Cosa provi? 

Non temere di entrare in contatto con il tuo dolore, con la rabbia, con il senso di impotenza: le tue emozioni stanno cercando di riportarti a te stesso. Ascoltale e poi sarai pronto a guardare la relazione con occhi diversi, sarai pronto a spogliare l’altra persona di tutte le qualità e i pregi che gli hai cucito addosso, pur di restare con lui, nonostante il malessere che provi.

Quando acquisirai una sana consapevolezza, capirai che donare il tuo cuore a chi non sa prendersene cura è un po’ come morire ogni giorno: è rinunciare a te stesso per dedicarti a chi non ti merita. 

Il parassita affettivo non è capace di amare davvero, è interessato soltanto a conoscersi e ad amarsi attraverso il tuo sguardo venerante, e quando tu gli decanti le qualità che immagini, le virtù che gli cuci addosso, ma che non ha, soltanto allora lui è disposto a dedicarti qualche attenzione. 

Pensaci bene: più lo idealizzi e più ti consegni a lui. Più lo veneri e più diventa egoista, concentrato in un io autoreferenziale, dispotico, sprezzante.

Puoi interrompere questo circolo vizioso: smetti di idealizzare e punta lo sguardo sul tuo cuore.

Le caratteristiche dell’amore tossico

Senza alcuna pretesa di essere esaustiva, mi soffermo su alcune delle caratteristiche dell’amore tossico, in modo che tu possa riconoscerle e averne consapevolezza.

  • È un’altalena continua

In alcuni momenti ti sembra che ti ami, altre volte ti ignora del tutto. Nella stessa giornata può scherzare con te e poi chiudersi in un silenzio che ti respinge. Questo ti porta a vivere con una sensazione di pericolo imminente e di ansia costante. Non sei mai al sicuro, mai davvero a casa. Temi di dire la parola sbagliata, di fare il gesto inopportuno, persino di avere un’espressione facciale che non corrisponde a ciò che l’altro vuole da te. Quando poi ti degna delle sue attenzioni, torni a sperare che sia possibile costruire qualcosa e resti in quell’altalena continua.

  • Ti trasforma in un mendicante d’affetto.

Dipendere da qualcuno che non ti ama davvero significa vivere come se ti mancasse qualcosa di essenziale, come se fossi continuamente affamato. Per questo ti trasformi in un mendicante d’affetto, in una persona bisognosa, insicura. Ma l’amore tossico non dà soddisfazione, non sfama mai. Il tuo vuoto interiore resta e si ingigantisce man mano che continui a sperare di ricevere qualcosa che sia simile all’amore che provi tu. 

Ricorda: nessuno al di fuori di te può riempire il vuoto che hai dentro. La tua vita appartiene soltanto a te, è intrasferibile e dipende soltanto da te riempirla di contenuto.

  • Ottimo sesso.

Il sesso è il campo in cui probabilmente vi sentite più connessi: ma mentre l’uno esibisce le proprie abilità seduttive, l’altro dimostra la sua capacità di donarsi e di amare. 

La vostra intimità non è connessione profonda, per quanto possa sembrarti meravigliosa: tu stai investendo di senso e significato ciò che lui fa per sentirsi il migliore, o per prendersi il piacere che arriva dal vederti così sottomessa.

  • Ti domandi cosa ti spinge a sopportare.

Quando ti tratta senza rispetto o ti ignora; quando ti giudica o fa battute sarcastiche su ciò che fai; quando ingaggia giochi di sguardi con le altre donne in tua presenza; quando dice di amarti e poi mente su tutto, anche sulle cose più banali. Allora te lo chiedi: cosa mi spinge a sopportare? Ma poi resti, perché speri che cambi, perché temi il distacco, perché nel tuo donarti si nasconde un bisogno più grande, un vuoto antico che non hai elaborato.

Ascolta quella vocina, è il bambino interiore che chiede di essere ascoltato, per poter guarire l’antica ferita e renderti libero.

Torna a connetterti con il tuo cuore

Quando il tuo cuore ti urla qualcosa, attraverso il malessere che senti, bisogna che lo ascolti. Se continui ad ignorarlo, il rischio che corri è di disconnetterti sempre di più da te stesso, per cercarti nell’altro. Tutto ruota intorno ai suoi bisogni, ai suoi umori, alle briciole che di tanto in tanto ti lancia. 

Ma le persone affamate fanno pessimi acquisti. 

Potresti iniziare ad avere il bisogno di controllare tutti gli aspetti della tua vita, evitando ogni cambiamento o novità, perché non riesci ad avere il controllo sulle tue emozioni, in balìa dei suoi capricci. In questo modo l’ansia diventa una costante e la tua dipendenza sempre più grande.

Allora torna a te stesso.

Un passo alla volta. incomincia a dedicarti del tempo per stare con te. Da principio si affacceranno di continuo pensieri sull’altro, il timore che possa allontanarsi, che possa andare via. E mentre cerchi di tornare a te stesso potresti avere paura di essere abbandonato. Insisti. Non scappare. L’unico modo che hai per smettere di avere paura è comprendere che sei tu a generarla e puoi essere soltanto tu a ridimensionarla, per gestirla e coglierne il senso.

Affronta la ferita per rinascere

Se sei bloccato in un amore tossico, hai bisogno di capire cosa ti rende dipendente da quella persona, in quella relazione. 

Le nostre esperienze infantili ci portano a cercare situazioni simili. Chi ti ha cresciuto era incapace di una sana affettività? Erano persone colleriche o incoerenti nella cura, con una emotività lunatica? Probabilmente questa esperienza ti ha portato a credere che l’amore sia discontinuo, imprevedibile, anche doloroso e hai cercato qualcuno che ti facesse rivivere quelle sensazioni. 

Hai dovuto affrontare un’infanzia in cui le tue responsabilità erano sproporzionate o non eri visto? Questo potrebbe spingerti a cercare qualcuno da mettere al primo posto, da accudire e finanche venerare, pur di avere il tuo posto nel mondo.

Qualunque sia il bisogno nascosto dietro la tua dipendenza affettiva, devi affrontare la ferita antica, dare spazio e voce a tutto il dolore che ti porti dentro: per le esperienze traumatiche, per le assenze, per l’incuria, per l’abbandono.

Incomincia a pensare che questo è il tuo momento: la curva ad angolo che spalanca gli occhi al mare, il punto di svolta che ti riporta a te stesso.

Meriti una vita piena, un amore vero, un posto nel mondo che appartenga a te e che ti faccia sentire a casa.

Se hai bisogno di aiuto, non esitare a chiederlo, incomincia adesso!

Smetti di delegare la tua vita, di consegnare il tuo cuore, di metterti all’angolo: preparati a rinascere.


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