Come liberarsene e tornare a respirare
“Questa vita si immensa in un respiro. Fa’ che sia rugiada il tuo pensiero, si allunga il sole sulle piccole cose”
(Margherita Roncone)
Indice dell’articolo
- Il potere delle convinzioni
- Evita i confronti
- Costruisci rappresentazioni mentali di qualità
- Sii gentile quando pensi
- Sì alla responsabilità, no alla colpa
Quando ero ragazza, per tanto tempo ho avuto il timore di espormi facendo domande. A scuola, con nuovi amici, in ogni contesto. Questa paura mi impediva di dare voce alla mia curiosità, di approfondire legami, di essere me stessa.
Lavorandoci su, ho scoperto che questo blocco nasceva da un pensiero negativo: quello di poter fare delle brutte figure con domande stupide, inopportune, banali. Ma cosa aveva creato quel pensiero negativo che continuava a imporsi nella mia testa e condizionava i miei comportamenti?
Alla base di ciò che mi dicevo su me stessa, c’era una convinzione negativa, che aveva la voce dei miei genitori, di un’insegnante, di qualche compagno di scuola: “Tu non capisci niente”.
Ci ho messo del tempo per capire che, anche avessi posto una domanda sciocca o non pertinente, non sarebbe accaduto nulla, se io per prima mi fossi data il permesso di sorriderne.
E a un certo punto, quando ho imparato a dar voce a me stessa e non alle figure del mio passato, ho trasformato quel pensiero negativo nella possibilità di esplorare la vita: se non capivo qualcosa, fare domande mi avrebbe permesso di imparare.
E tu, quali pensieri negativi che ti imprigionano continui ad alimentare?
Il potere delle convinzioni
I nostri pensieri sono plasmati dalle nostre convinzioni che, a loro volta, fungono da battistrada per le emozioni.
Per convinzione si intende una credenza profondamente ancorata in noi, e che esprime qualcosa a proposito della nostra autostima e dei nostri rapporti con gli altri.
Le convinzioni, infatti, si sviluppano durante l’infanzia e si ancorano nel profondo del nostro inconscio, condizionandoci in età adulta, come una sorta di programmazione psichica che influenza in modo considerevole percezioni, pensieri, emozioni e ovviamente azioni.
Per liberarti dei pensieri negativi su te stesso e sulla tua vita è fondamentale che tu comprenda che le tue convinzioni negative non si riferiscono alla realtà oggettiva, ma a quella soggettiva, che è stata plasmata dalle prime esperienze dell’infanzia, dallo stile educativo dei tuoi genitori.
Vedi te stesso e gli altri attraverso le lenti di queste convinzioni, che ti restituiscono una percezione personale distorta. È la tua proiezione della realtà, influenzata dal modo in cui sei stato cresciuto. È quindi necessario che ti liberi di queste proiezioni poco utili e le sostituisci con una percezione positiva e più realistica.
Il cambiamento parte proprio dalla tua testa: trasformare i tuoi pensieri crea un atteggiamento diverso che, a sua volta, crea scelte diverse, che modificano la tua realtà. In questo modo la tua realtà interiore si proietta all’esterno, per condurti alla vita che vuoi. Di seguito ti propongo alcune strategie.
Evita i confronti
Secondo il filosofo Kierkegaard il confronto con gli altri ci impoverisce, perché perdendo di vista noi stessi finiamo per credere di avere bisogni e necessità che in realtà non ci appartengono. Questo ci porta ad accollarci aspettative e ambizioni che non sono in linea con la nostra essenza e a sentirci continuamente in scacco, alimentando pensieri negativi e senso di incapacità.
Alla base del confronto c’è sempre la convinzione che qualcun altro possa essere più capace, più intelligente, più fortunato o più meritevole di noi. Ma è davvero così? O stiamo rimettendo in scena alcune dinamiche apprese quando eravamo bambini?
Per scovare le convinzioni che portano al confronto dobbiamo cogliere le nostre motivazioni: ciò che ci spinge, ci appassiona, ci incuriosisce davvero.
Conoscere le proprie motivazioni, infatti, significa dare un senso alla nostra storia, per liberarci da ciò che può averci condizionato e da paragoni fuorvianti e dannosi.
Concentra i tuoi pensieri su ciò che alimenta il tuo personale benessere.
Costruisci rappresentazioni mentali di qualità
Una rappresentazione mentale è un’immagine che abita nella nostra testa: può essere un ricordo reale oppure qualcosa frutto della fantasia.
La nostra mente, però, tende a non fare molte distinzioni tra immaginazione e realtà, così che ogni rappresentazione mentale è una immagine, un’icona, un disegno, una rete di relazioni che sta al posto dell’evento reale o immaginato.
Le immagini che ci creiamo nella testa nascono per influenzare il comportamento, prevedere il futuro e scegliere azioni più utili alla nostra sopravvivenza e al nostro benessere.
Va da sé che se le nostre rappresentazioni mentali sono negative o catastrofiche, ci predisporremo per una realtà negativa e catastrofica. Al contrario, proiettare film positivi e di qualità nella nostra testa, stimola in noi risorse. Perché ciò avvenga devi seguire delle regole.
Hai bisogno di ritrovare uno stato di calma connettendoti con il respiro; devi utilizzare tutti i sensi, dando alle rappresentazioni mentali colori, suoni, forme, odori, sapori; è necessario allenarsi spesso anche per poco tempo: riprogrammarsi in positivo richiede costanza e disciplina.
Tutto parte da una domanda: quale stato mentale ti aiuterebbe a sentirti propositivo e proattivo? L’unica cosa che è realmente sotto il tuo controllo non è ciò ti accade, ma il significato che tu attribuisci alle tue esperienze, il modo in cui le affronti e le codifichi per spingerti oltre.
Sii gentile quando pensi
Puoi modificare i pensieri negativi usando la strategia della gentilezza. Per me questo passo è stato determinante. Continuavo a sentirmi incapace quando dicevo a me stessa che non potevo espormi per non essere giudicata, quando evitavo di fare domande per non sembrare ridicola.
Poi ho trasformato il mio pensiero. “Non capisci niente” è diventato: “So di non sapere tante cose, al pari di tutti e posso dar voce alla mia curiosità, accettando i miei limiti e trattandomi con tenerezza”.
Guardati e parlati come faresti con qualcuno che ami profondamente.
Sì alla responsabilità, no alla colpa
Se ti assumi la colpa del modo in cui ti hanno trattato e delle cose che hai finito per credere su di te, cadi nel vittimismo, alimentando i pensieri negativi su te stesso.
Non hai colpa se sei rimasto bloccato in convinzioni limitanti e immagini mentali sfavorevoli; non hai colpa se ti hanno insegnato a dubitare di te stesso e vedi il futuro a tinte buie; non hai colpa se fino ad ora non hai nutrito la fiducia nelle tue capacità e hai amplificato le voci giudicanti nella tua testa.
Per questo, puoi liberarti dell’inutile peso che hai portato con te. Per rivestirti di responsabilità. Amo questa parola: per me rappresenta la capacità di rispondere a ciò che ti accade, scegliendo la strada migliore per TE.
Non per i tuoi genitori, non per gli altri, non per inutili aspettative e doverizzazioni. Responsabile del tuo benessere, della cura per te stesso, di chi vuoi diventare.
Hai riconosciuto in queste parole qualcosa che ti appartiene? Hai pensieri ricorrenti che ti limitano, ti criticano, ti bloccano?
È arrivato il momento di liberarti da convinzioni che non ti appartengono, riscoprire la tua forza interiore e scegliere con coraggio la vita che meriti davvero.
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