Nn viaggio di consapevolezza per ritrovare sé stessi
“Oggi voglio portarti un vento nuovo, che sciolga i nodi ai tuoi pensieri, soffi via la polvere dal tuo cuore.”
Margherita Roncone
Ci sono relazioni che, all’inizio, sembrano un rifugio sicuro. Parole calde, attenzioni costanti, un’intensità che scalda l’anima. Eppure, col passare del tempo, quella stessa intensità si trasforma in una trama sottile di confusione, malessere e vuoto.
Non è sempre facile capire il perché: non ci sono urla, non ci sono scene eclatanti. Eppure qualcosa ci spegne.
Con il tempo, qualcosa dentro si incrina: la gioia lascia spazio alla confusione, alla solitudine, a un senso di colpa costante.
Non sempre, all’interno di queste relazioni, c’è o è diagnosticato un disturbo di personalità: a volte sono tratti marcati di narcisismo che si affacciano e inficiano le dinamiche, i momenti, i giorni, erodendo lentamente l’autostima e la percezione di sé.
Riconoscerli è difficile, perché spesso si muovono in silenzio, sotto forma di frasi ambigue, attenzioni intermittenti, gesti che confondono.
Indice dell’articolo
- La storia di Anna
- Come si riconosce l’abuso narcisista
- Strumenti di consapevolezza e protezione
- Il vento del ritorno a te
La storia di Anna
Anna era convinta che il problema fosse lei.
Si sentiva spesso sbagliata, troppo sensibile, incapace di “godersi” la relazione come avrebbe voluto. Dentro, portava un senso di colpa silenzioso: “Forse sono io che rovino tutto…”.
Il suo compagno, Marco, era un uomo di poche parole, ma con gesti che, a volte, la facevano sentire al centro del mondo. Poi, senza preavviso, si allontanava. Giorni di silenzio. Lei cercava di capire cosa fosse accaduto, ma lui rispondeva:
“Ho rispettato i tuoi tempi, pensavo avessi bisogno di spazio…”.
Anna voleva credergli, anche se quel silenzio non l’aveva mai chiesto. Si sentiva sola, ma non voleva sembrare esigente o pesante.
C’erano momenti in cui Marco le diceva:
“Molti dei miei amici non capiscono perché sto con te… eppure io ti scelgo sempre”.
All’inizio, quelle parole le sembravano una dichiarazione d’amore coraggiosa. Poi, col tempo, hanno iniziato a pesare come pietre: in realtà, Marco la metteva sempre all’ultimo posto. Prima c’erano le serate con gli amici, i suoi impegni, le sue priorità.
Anna è arrivata in consulenza pensando di essere lei la causa di tutto. Non voleva lasciare Marco, voleva capire “cosa stesse sbagliando”.
Pian piano, lavorando insieme, ha iniziato a guardare oltre le frasi, oltre i gesti isolati. Ha visto il disegno complessivo: attenzioni alternate a sparizioni, dichiarazioni d’amore che contenevano svalutazioni sottili, momenti di vicinanza seguiti da allontanamenti ingiustificati.
Quando ha dato un nome a quelle dinamiche — gaslighting, silenzio punitivo, svalutazione nascosta — il suo mondo ha iniziato a cambiare. Non è stato immediato, ma ha cominciato a sentirsi meno confusa, meno colpevole, più padrona di sé.
Quel riconoscere, più di ogni altra cosa, è stato l’inizio della sua rivoluzione, il vento che le ha ridato la libertà.
Come si riconosce l’abuso narcisista
Senza parlare di diagnosi, possiamo identificare segnali comportamentali tipici dei tratti narcisistici che diventano tossici per la relazione. Secondo la letteratura psicologica, questi tratti si possono manifestare così:
1. Erosione lenta dell’autostima
La persona alterna momenti di idealizzazione a fasi di svalutazione sottile. Il messaggio implicito è: “Ti amo, ma non sei abbastanza”. Con il tempo, inizi a mettere in dubbio il tuo valore.
2. Gaslighting
Frasi come “stai esagerando”, “non è mai successo”, “sei troppo sensibile” minano la percezione della realtà. La vittima finisce per dubitare dei propri ricordi e delle proprie emozioni.
3. Silenzi manipolativi
Possono essere punitivi (ti ignoro finché non ti scusi) o “positivi” (ti do spazio anche se non me lo hai chiesto, così posso giustificare il mio allontanamento). In entrambi i casi, lasciano l’altro in sospensione emotiva.
4. Messaggi ambivalenti
Complimenti mescolati a svalutazioni: “Non tutti capirebbero perché sto con te… ma io sì”. Una frase che si presenta come amore, ma semina insicurezza.
5. Vuoto e sintomi psicosomatici
Ansia, insonnia, tensione fisica, perdita di energie. Il corpo diventa il primo testimone di un malessere che la mente cerca di razionalizzare.
Strumenti di consapevolezza e protezione
Il narcisismo relazionale spesso si nasconde dietro gesti premurosi, parole affascinanti e attenzioni calibrate. Per riconoscerlo hai bisogno di fidarti delle tue sensazioni e di alcuni strumenti concreti, semplici ma potenti, per leggere e affrontare le dinamiche che vivi.
• Dare un nome alle dinamiche
Sapere cos’è gaslighting, cosa significa silenzio punitivo, cosa implica la svalutazione nascosta, aiuta a interrompere il ciclo di confusione.
• Diario emotivo
Annotare come ti senti dopo interazioni specifiche aiuta a vedere pattern che altrimenti sfuggirebbero.
• Spazi sicuri
Cercare un terapeuta, un counselor, o anche solo una persona fidata che non minimizzi il tuo vissuto, ma lo accolga e rifletta.
• Strategia DEEP
Don’t Defend, Don’t Engage, Don’t Explain, Don’t Personalize: non difenderti, non reagire al gioco manipolativo, non spiegarti inutilmente, non prenderla sul personale.
• Riconnessione con sé
Fare attività, coltivare amicizie e interessi che esistono al di fuori della relazione per ricostruire la propria identità autonoma.
Il vento del ritorno a te
Riconoscere non è un atto mentale soltanto, è un gesto d’amore verso sé stessi.
Anna non è “guarita” in un giorno: ha attraversato fasi di nostalgia, di rabbia, di paura. Ma ogni volta che nominava un comportamento, ogni volta che vedeva il disegno intero, il potere manipolativo perdeva forza.
Il narcisismo nascosto vive nel non detto, nel “forse sono io”.
La consapevolezza è la luce che rivela la porta, il vento che spalanca l’orizzonte: incamminarsi è il primo passo per ritrovare sé stessi.
Oggi
voglio portarti un vento nuovo,
che sciolga i nodi ai tuoi pensieri,
soffi via la polvere dal tuo cuore.
Oggi
voglio che tu diventi
aria per respirare
voce per raccontare
pelle per tornare a sentire.
Disperdi i sensi di colpa
ciò che si deve
l’arte di stare composta.
Innaffia col vino
i sogni dimenticati.
In piedi sul tavolo
libera la tua canzone.
Oggi
tu sei
la tua rivoluzione.
Margherita Roncone
Hai riconosciuto dinamiche che ti stanno spegnendo? È il momento di rimettere al centro te stesso.
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