Le convinzioni limitanti
Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
Fredich Nietzsche
“Non posso lasciarlo, non riesco a stare senza di lui”.
Queste sono le prime parole che Linda, diciotto anni, ha pronunciato quando, qualche anno fa, si è seduta di fronte a me nel mio studio.
È incominciato così il racconto di una relazione sbocciata tra i banchi di scuola, durante il primo anno di Liceo. Marco le era piaciuto sin dal primo momento, perché era sempre disponibile, il leader della classe, la accompagnava a casa tutti i giorni, anche se abitava in tutt’altra zona. Avevano incominciato a vedersi per studiare insieme e poi, quasi senza accorgersene, era incominciata una storia ufficiale, con il benestare delle rispettive famiglie.
Da principio tutto scorreva tranquillo, avevano amici in comune, oltre ai compagni di scuola e si aiutavano a vicenda nelle materie in cui non erano particolarmente portati. Tutto è cambiato, mi racconta Linda, dopo aver avuto il primo rapporto sessuale. A partire da quel momento, Marco è diventato sempre più geloso, possessivo fino al limite del sopportabile.
Le controllava il telefono di continuo, le impediva di andare in palestra, l’ha allontanata dalle sue amiche che, secondo lui, potevano portarla sulla cattiva strada. Linda ha incominciato a sentirsi sempre più stretta e triste in quella relazione, che durava ormai da quattro anni, ma continuava a stare con lui.
Il suo rendimento scolastico era calato drasticamente e aveva incominciato a soffrire di attacchi di ansia, non si curava più del suo aspetto e aveva incominciato a mettere su peso, cosa che Marco le rinfacciava di continuo.
Alla mia domanda: “Cosa ti tiene legata a lui?”, risponde che non lo sa, ma, anche, di non riuscire a stare da sola. È incominciato così il nostro viaggio alla scoperta delle convinzioni limitanti che la tenevano in ostaggio. Linda, come un piccolo bruco, continuava a tenersi ancorata alla terra, schiacciata dal peso di convinzioni come: non valgo, non sono capace, non merito, non posso farcela da sola, impedendo a se stessa quella trasformazione che l’avrebbe resa una bellissima farfalla.

Indice dell’articolo
- Come si crea una convinzione
- Il potere delle convinzioni limitanti
- Il potere delle parole
- Superare le convinzioni limitanti
- Conclusioni
Come si crea una convinzione
Prima dei sette anni, tutti noi siamo dotati di quella che Maria Montessori chiama la mente assorbente. Proprio come una spugna, assorbiamo tutte le esperienze che viviamo, quello che ci viene detto, gli stimoli a cui siamo esposti.
Le principali informazioni che riceviamo, soprattutto in quella fase della nostra vita, ci vengono fornite dai genitori, dagli insegnanti, dagli amici, dagli ambienti che frequentiamo, e le memorizziamo senza alcun filtro, senza fare critiche o domande, prendendole come verità assolute. In modo inconscio, incominciamo a cristallizzare nel nostro cervello alcune convinzioni, su noi stessi, sugli altri, sul mondo, e le porteremo avanti per tutta la vita o, almeno, fino a quando non saremo in grado di metterle in discussione.
Senza accorgercene, con il tempo, noi stessi le confermiamo con il nostro comportamento, trasformandole nelle nostre credenze più intime e ancorandole alla nostra identità.
Le tue convinzioni creano la tua realtà, sono le lenti attraverso cui guardi te stesso e il mondo.
Se le tue lenti sono scure e distorcono le immagini, avrai una visione buia e difettosa della tua vita; se, al contrario, sono colorate e pulite, ti daranno la possibilità di apprezzare i colori e vedere le cose in modo più chiaro, cogliendone gli aspetti più belli. Le convinzioni, infatti, possono limitarti fortemente fino a bloccarti, come è successo a Linda, o, al contrario, potenziarti.
Nel primo caso sono catene invisibili che ti imprigionano, ti limitano e non ti permettono di esprimere il tuo potenziale; le convinzioni potenzianti, invece, sono vero e proprio carburante per la crescita personale, ti permettono di allargare la percezione di te stesso, degli altri e del mondo. Ti spingono a provare a volare.
Il potere delle convinzioni limitanti
Le opinioni che hai di te stesso plasmano le tue azioni, il tuo atteggiamento nei confronti della vita, e, di conseguenza, hanno un enorme potere sulla tua realtà.
Secondo uno studio recente, circa il 70% delle nostre convinzioni sono negative, e, in un modo o nell’altro, limitano il nostro vero potenziale. Sono i pensieri negativi e i blocchi mentali che noi accettiamo come verità assolute, che finiscono per riempire la nostra mente di ansie, paure e preoccupazioni.
Linda si era costruita un’idea di se stessa come incapace di affrontare la vita da sola e, per questo, si sentiva bisognosa della presenza di qualcuno al suo fianco, finendo con il soccombere in una relazione tossica che le faceva del male, pur di assecondare l’immagine che aveva di sé. Le convinzioni limitanti più comuni sono:
-non posso cambiare
-non sono capace
-non me lo merito
-sono troppo vecchio/ giovane
-non piaccio a nessuno
-non riesco da solo
Questi sono soltanto alcuni esempi, le opinioni che ci costruiamo nella testa e si consolidano in convinzioni limitanti possono essere infinite.
È chiaro, a questo punto, che Linda aveva creato una mappa del suo mondo molto limitata e rigida, assecondando le opinioni che aveva immagazzinato su se stessa: sua madre era una donna particolarmente ansiosa e ogni volta che Linda doveva affrontare un’esperienza, le trasmetteva una grande paura. Aveva incontrato, durante il suo percorso scolastico, insegnanti piuttosto rigidi e poco empatici, che avevano fomentato la sua insicurezza e la convinzione di non essere capace.
Per questo, nonostante la relazione con Marco in realtà la rendesse ancora più fragile, si ostinava a restare con lui: in questo modo confermava le sue credenze limitanti.
Prova a domandarti: quali opinioni hai di te stesso e in che modo plasmano la tua realtà?

Il potere delle parole
Uno studioso giapponese, Masaru Emoto, ha portato a termine un’importante ricerca per dimostrare il potere delle parole. Lo scienziato ha infatti evidenziato una delle più sorprendenti proprietà dell’acqua, cioè quella di memorizzare le informazioni. L’esperimento consisteva in questo: prima l’acqua veniva “informata” con diversi tipi di musica, poi veniva congelata e successivamente ne venivano analizzati i cristalli.
Scoprì in questo modo che, quando all’acqua veniva fatta ascoltare una musica armoniosa, la forma dei cristalli era armonica; viceversa, l’acqua sottoposta all’ascolto di suoni violenti, una volta congelata, dava vita a cristalli senza forma o disarmonici.
Ma Masaru Emoto non si fermò a questo: fece altrettanto con le parole, dimostrando che vocaboli positivi quali “grazie”, “ti amo” producono una qualità vibrazionale armonica che viene rappresentata nel cristallo, mentre parole come “ti uccido”, “ti odio”, “sei stupido”, creavano cristalli distorti.
Ora, sapendo che il nostro corpo è formato per il 70% di acqua, la domanda è: quanto sono importanti le parole che ci hanno rivolto o che diciamo a noi stessi? Diventano convinzioni che plasmano la nostra identità e la realtà che viviamo.
Cosa ti hanno raccontato su di te? Quali parole hanno usato per descriverti? E tu come ti parli? Che pensieri hai su te stesso?
Superare le convinzioni limitanti
Tutto inizia dentro di te. Se non conosci profondamente chi sei, non puoi identificare le credenze limitanti che hai finito per accettare e che ti stanno impedendo di diventare la versione migliore di te stesso. Parti da te per ritornare a te, nuovo, vero, libero. I passi da compiere:
- Consapevolezza
Sei consapevole delle tue convinzioni? Fai un controllo di qualità sui film che stai proiettando nella tua testa: se non lo fai tu che ne sei al contempo autore, regista, produttore, attore e spettatore, chi può farlo?
Risvegliati allora!
Domandati se ciò che credi su te stesso, sulla tua vita, sugli altri, ti appartiene o è il frutto di schemi e filtri a cui ti sei adeguato.
Domandati se ciò che credi ti serve davvero per vivere al meglio, perché, se così non fosse, stai limitando te stesso e la tua vita, ti stai accontentando di film scadenti o terribilmente noiosi e tristi. Prova a mettere per iscritto le tue convinzioni limitanti, mettile su carta e non avere paura di affrontarle!
- Metti in dubbio le tue opinioni
Quelle che consideri verità assolute, sono semplici opinioni, sono le voci di chi ti ha condizionato sin da quando eri bambino e a cui hai prestato ascolto. Probabilmente hanno finito per sovrapporsi alla tua voce e non riesci più a sentire il canto del tuo cuore. Provaci! Incomincia a pensare che puoi mettere in discussione quelle opinioni. So che non è facile, spesso nelle sedute di coaching mi viene risposto: “Non ci riesco”. Ma anche questa è una convinzione limitante. E qui entra in gioco la scelta: cosa è più importante: continuare a nasconderti dentro i tuoi limiti e accontentarti di strisciare o provare a cambiare, un passo alla volta, per imparare a volare?
- Cambia il segno alla convinzione
L’unico modo che hai per cambiare la tua vita è cambiare te stesso, modificando il tuo modo di vedere e di decodificare le cose.
Prova a trovare una convinzione diversa, opposta a quella che ti limita. Nel caso di Linda, aveva bisogno di incominciare a pensare di poter fare da sola, partendo dalle piccole cose. Allora “Non ce la faccio” diventa “ci riesco”. In questa fase è importante entrare davvero in nella nuova convinzione e provare a vedere come ti senti. Probabilmente all’inizio sarai scomodo, incerto. Ma ricorda il potere che le parole hanno su di te: continua a ripeterti quella convinzione potenziante e un po’ alla volta ti sentirai diverso, a incominciare dalla postura, dal respiro! Cambia il segno alle tue convinzioni, cambia il film che stai proiettando, cambia la tua vita, incominciando da te, qui e ora.
- Agisci
Conoscere le tue convinzioni ti permette di poter scegliere, ti consente di aprire le maglie della prigione in cui ti trovi senza volerlo, per scegliere la vita che vuoi.
Per fare questo, è fondamentale agire, intraprendere la giusta azione per il cambiamento. L’azione batte sempre le intenzioni, quindi incomincia! Linda ha imparato a fare piccoli passi, partendo dal riconoscere e rispettare se stessa. Si è data il permesso di ricominciare a vedere le amiche, da principio di nascosto da Marco, perché non aveva ancora sviluppato una forte e sana assertività.
Il secondo passo è stato incominciare a dirgli di NO, quando voleva controllarle il telefono. Ha scelto di impegnarsi con piccole azioni che hanno convalidato la sua nuova convinzione: “ci riesco”. E tu? Quali passi sei disposto ad agire per diventare la meraviglia che sei chiamato ad essere?

Conclusioni
Incontro spesso persone bloccate in convinzioni limitanti. Vivono una vita complicata e infelice perché non sono consapevoli di essere prigioniere delle loro stesse credenze e, una volta scoperte, fanno resistenza al cambiamento. Certo, lavorare sul proprio sistema di convinzioni non è semplice, ma riconoscere e rimuovere le credenze limitanti e sostituirle con convinzioni positive e potenzianti è di sicuro ciò che può permetterti di vivere la vita che vuoi, di avere il tempo di grazia e libertà che meriti.
Lavorando su di sé, Linda è riuscita a convincersi di essere capace, di potercela fare da sola. Ha lasciato Marco e ha incominciato l’università, affrontando un tratto in solitaria, un passo alla volta. A distanza di qualche anno, ha incontrato un ragazzo e ha incominciato una nuova storia d’amore. È rimasta fedele a se stessa, alla nuova versione di se stessa, mantenendo una sana forma di indipendenza e di autonomia nella relazione. Mi scrive spesso e, alla fine di ogni messaggio, inserisce una emoticon: una piccola farfalla blu, per celebrare il suo cambiamento e perché, finalmente, oggi sa di essere capace di volare.
Margherita Roncone