Spesso ciò che desideriamo ha i contorni indefiniti di un sogno. Per trasformarlo in obiettivo dobbiamo seguire alcuni passi, che ci consentano di definirlo in modo da raggiungerlo.
Alice: “Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere”
Stregatto: “Bè, tutto dipende da dove vuoi andare”
Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll
Perché il tuo sogno diventi un obiettivo e in un risultato, quindi, deve soddisfare alcune caratteristiche, ossia deve essere ben formato.
Indice
- Configurato in positivo
- Specifico e valutabile sensorialmente
- Sotto la tua responsabilità
- Realistico ed ecologico
- Pianificato
Configurato in positivo
Cosa vuoi? Questa è la prima domanda alla quale devi rispondere se vuoi trasformare il tuo desiderio in qualcosa che puoi raggiungere davvero.
Quando esprimerai il tuo obiettivo, però, dovrai fare attenzione che sia espresso in termini positivi. Cosa vuol dire? Innanzi tutto la dichiarazione dell’obiettivo non deve contenere negazioni linguistiche. Un esempio per chiarire: “Non voglio perdere” dovrà trasformarsi in “Riesco a vincere” e, ancora oltre, in “Io voglio vincere”.
Questo per due motivi.
- È importante che ti focalizzi su ciò che vuoi, piuttosto che su ciò che non vuoi, perché in questo modo costruisci la tua motivazione. Pensare a ciò che vorresti eliminare non ti porta ad un livello di energia alto, piuttosto ti depotenzia. Concentrarti su ciò che vuoi, in termini positivi, invece, ti consente di aumentare la spinta motivazionale e quindi la tua energia, per raggiungere il risultato.
- Se il tuo desiderio fosse: “Non voglio più mangiucchiare le unghie”, considerando che il cervello umano non processa la negazione, perché non può rappresentarla attraverso i sensi, non riusciresti a dare contorni precisi al tuo obiettivo. Ciò che si nasconde dietro quella affermazione espressa in negativo ha bisogno di essere indagato maggiormente:
domandati perché vuoi realizzarlo. In questo modo scoverai la vera motivazione; la risposta potrebbe essere “Per avere mani più belle” o anche “Perché voglio essere più tranquillo”.
Per configurare in positivo il tuo obiettivo chiediti:
- Che cosa vuoi specificatamente?
- Quando lo vuoi?
- Con chi lo vuoi?
- Dove lo vuoi?
Specifico e valutabile sensorialmente
Devi poter rappresentare il tuo obiettivo come se fosse già realizzato: visualizza il risultato in modo che tu possa vederlo, toccarlo, ascoltarlo e percepirlo. In questo modo le informazioni raggiungono la nostra mente e la programmano attraverso il sistema sensoriale, costruendo una vera e propria esperienza, anche se immaginata. Il tuo obiettivo diventa tangibile, reale, vicino e così eviterai di procrastinare.
Dopo aver rappresentato nella testa il risultato che vuoi realizzare, chiediti: “Come saprò di averlo raggiunto?”
Rispondere a questa domanda ti consentirà di delineare maggiormente l’obiettivo, rendendolo specifico e programmandoti in modo da immaginare con chiarezza come parlerai, cosa sentirai, che aspetto avrai quando lo avrai raggiunto.
Sotto la tua responsabilità
I tuoi obiettivi devono essere effettivamente sotto il tuo controllo, la loro realizzazione deve poter dipendere interamente da te e non da altre persone.
“Voglio avere la pace nel mondo” non può essere un tuo obiettivo, perché non è sotto il tuo controllo. Certo, questo desiderio sottende alcuni valori che ti guidano, ma non può essere un obiettivo ben formato, perché non è sotto la tua responsabilità, non è nella tua diretta sfera di influenza e non possiedi le risorse per poterlo realizzare da solo.
Realistico ed ecologico
Hai le capacità per raggiungere il risultato? Per rendere realistico il tuo obiettivo dovrai rispondere a questa domanda, in modo da stabilire di quali risorse hai bisogno e sviluppare le capacità che ti servono. Ma non è sufficiente. Il passo successivo è scoprire se ci sono parti di te che non sono in linea con quell’obiettivo e ti ostacolano nel suo raggiungimento. Domandati se il mantenimento dello stato attuale non soddisfi qualche tuo bisogno.
Quale vantaggio hai o mantieni, non raggiungendo l’obiettivo?
Conoscere questo vantaggio secondario può aiutarti a sostituirlo con uno più ecologico e utile per te. Può succedere che il non raggiungere l’obiettivo possa essere funzionale rispetto a qualche situazione o a qualche persona. Ho seguito nel coaching personale, per qualche tempo, una cliente che aveva come obiettivo la perdita di peso.
Nonostante fosse un obiettivo ben formato e mettesse in atto tutti i passi per realizzarlo, non riusciva a dimagrire. Questo perché c’era un beneficio secondario che doveva scovare, per poterlo sostituire con uno più ecologico. La convinzione alla base del suo autosabotarsi era perdere l’amore di suo marito, che le aveva più volte detto di preferirla “in carne”.
Per individuare e modificare i benefici secondari, domandati:
- Cosa accadrà se raggiungerai l’obiettivo? (Aspetti positivi del raggiungimento)
- Cosa non accadrà se lo raggiungerai? (Aspetti negativi del raggiungimento)
- Cosa accadrà se non lo raggiungerai? (Aspetti negativi del mancato raggiungimento)
- Cosa non accadrà se non lo raggiungerai? (Aspetti positivi a cui dovrai rinunciare per il mancato raggiungimento)
- Come fai a sapere che vale la pena raggiungerlo? (Ti porta a valutare lo scopo e la motivazione superiore).
Pianificato
Per raggiungere il tuo obiettivo dovrai definire tappe intermedie, organizzare un piano di azione e poi agire. Se per esempio, come nel caso della mia cliente, l’obiettivo è dimagrire, dovrai prendere appuntamento con un nutrizionista come primo passo, poi potrai iscriverti in palestra, seguire il nuovo programma alimentare e così via.
Consiglio sempre di scrivere gli obiettivi, in modo chiaro e preciso, aggiungendo il motivo per il quale vuoi raggiungerli e i piccoli passi necessari per realizzarli.
Un detto recita: “Comincia con la mente in mente” per sottolineare l’importanza di avere obiettivi ben definiti nella nostra testa, perché, senza un’idea chiara e precisa di ciò che vogliamo raggiungere, della destinazione del viaggio, non possiamo neppure incamminarci.
A differenza dei desideri, infatti, che si agitano dentro di noi, ma sono spesso sfocati, confusi e sfuggenti, gli obiettivi ci guidano con chiarezza e direzione, a patto che siano ben formati nel modo descritto nell’articolo e, soprattutto, vividi e entusiasmanti.
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