
“Non c’è altro modo in cui io possa vivere questa vita se non diventando me stessa, coltivando ciò che sono, scegliendo ogni giorno di rialzarmi e brillare.“
— Margherita Roncone
La vita, spesso, ci porta lontano dalla nostra essenza: come foglie al vento, ci lasciamo trasportare dalle correnti dell’educazione ricevuta, dal vento delle aspettative altrui, dalle mappe tracciate dal conformismo. Ci ritroviamo, così, a vagare in terre straniere, indossando abiti che non ci appartengono, parlando lingue che non sentiamo nostre.
Ma nel profondo, una voce ci chiama: è il sussurro autentico di chi siamo, la nostra anima che chiede di metterci in cammino per fare ritorno.
Ci sono viaggi che non si fanno con la valigia in mano, ma con il cuore pronto, aperto. Viaggi che non ti portano lontano, ma ti conducono a casa, a te, per diventare chi sei.
Il sussurro che senti nel profondo non ti invita semplicemente a cambiare, ma a ricordare. Ti chiede di ricordare quella parte autentica, viva, luminosa, che esiste da sempre, sotto gli strati dell’adattamento, della paura, del dovere.
Chi sei
Immagina la tua vera essenza come la stella più luminosa, oscurata dalle nuvole delle aspettative e dalla nebbia delle paure e delle convenzioni. Il viaggio di ritorno a te è come fendere quella nebbia, disperdere le nubi nel tuo cielo, respiro dopo respiro, fino a quando la luce non torna a illuminare il tuo cammino.
Ogni maschera, ogni strato di dover essere che ti sei costruito addosso è come un velo che si dissolve, rivelando la tua pelle, i tuoi contorni, la magia dei tuoi colori unici.
Non è un percorso privo di ostacoli e scontato: ci saranno sentieri tortuosi, salite ripide, momenti in cui la bussola interiore sembrerà bloccarsi. Incontrerai le ombre del passato, le ferite non rimarginate, i giudizi autoimposti che potranno sbarrarti la strada.
Ma ogni passo, ogni inciampo, ogni cicatrice sono una lezione appresa, un tassello del puzzle che si completa per riportarti alla meraviglia che sei.
Ti sei perso per amore
Quando eri bambino hai imparato a essere come ti volevano, per sopravvivere. Per essere visto, per non essere lasciato solo. Così hai imparato a nascondere il tuo cuore, per raggiungere quello di chi amavi. Hai imparato a sorridere quando avevi voglia di piangere.
A tacere quando avresti voluto urlare. A essere forte, quando dentro ti sentivi piccolo e fragile. E hai iniziato a costruirti, pezzo dopo pezzo. Hai cercato il tuo posto nel mondo adattandoti alle sue regole, vestendo i panni degli altri, specchiandoti in occhi che ti hanno rimandato un’immagine frammentata e distorta di chi sei.
E lo hai fatto per amore, per cercare di essere amato, per poter amare nonostante tutto. Ma hai finito per sentirti come un seme dimenticato sotto uno strato di terra arida. Hai bisogno di nutrimento, di acqua, di un raggio di sole per germogliare e fiorire nella tua piena bellezza.
Questo nutrimento è l’amore per te stesso, l’accettazione delle tue fragilità e di tutte le tue parti. L’acqua è la gentilezza che ti concedi, la capacità di perdonarti e di trattarti con la stessa cura che dedicheresti ad una persona a te cara.
Il sole è la fiducia nelle tue potenzialità, la consapevolezza del tuo valore intrinseco. Il mondo esterno potrà offrirti sentieri apparentemente più facili, scorciatoie che promettono una finta meta. Ma la vera destinazione, l’unica, è dentro di te.
La completezza la troverai soltanto quando ti amerai, riconoscendo la meraviglia che sei.
Tornare a te
Tornare a te significa ascoltarti, anche quando ciò che senti ti spaventa. Significa dare voce a ciò che avevi messo a tacere. Significa guardarti con occhi nuovi, non per giudicare, ma per abbracciare.
Per diventare chi sei davvero, devi prima smettere di essere chi ti hanno insegnato a diventare. Ti diranno che sei cambiato, non ti comprenderanno, ma tu lo saprai: non stai cambiando, stai tornando a te per fiorire. E non c’è niente di più bello che fiorire con i propri colori, il proprio profumo, secondo la propria verità.
Diventare chi sei è un atto d’amore. Un atto lento, un gesto quotidiano.
È sceglierti ogni giorno. Anche quando tremi. Anche quando dubiti. Anche quando tornare a te fa paura. Significa spogliarti dalle maschere, liberarti dai pesi superflui, ascoltare il sussurro che ti chiama dentro di te.
È dire: “Voglio essere me stesso, così come sono, così come mi sento. Con le mie luci e le mie ombre.” E da lì incomincia il viaggio, il più importante che intraprenderai mai. La vita cambia sapore. Diventa più vera. Più tua. Più libera. E splenderai, nella pienezza di chi sei.
Un rituale per incominciare
Ogni mattina, prima di iniziare la tua corsa quotidiana, prenditi un istante.
Appoggia la mano sul cuore. Respira. Chiudi gli occhi e prestati attenzione.
Chiediti con dolcezza: “Chi sono oggi, adesso, se non devo dimostrare nulla? Chi sono se mi do il permesso di essere semplicemente io?”
Non serve che arrivi una risposta.
Ascolta ciò che senti. Assapora ciò che provi.
Ogni giorno è un piccolo passo verso casa.
Un passo verso te.
Vuoi iniziare il tuo viaggio di ritorno a te stesso?
Scopri il percorso “Trova il tuo Valore” di Margherita Roncone e dai voce alla tua autenticità.
Inizia ora: CLICCA QUI