Un giorno ti svegli e smetti di voler piacere agli altri. Ma non per remissione o rinuncia. Perché capisci che svenderti cercando di farti apprezzare, di essere forte, di comprendere chiunque, ti lascia con un pugno di niente e un buco nel cuore. Allora scegli. Di non piacere a nessuno se non a te stesso. Di diventare chi sei, fiero di essere TU.
Margherita Roncone
Indice dell’articolo
- La vita non è una competizione
- Rinuncia al bisogno di approvazione
- Non vivere per soddisfare le aspettative altrui.
- Coltiva il tuo valore nel presente
Viviamo in una società in cui essere e apparire coincidono, che coltiva una cultura basata su immagini idolo, su icone generate dal mondo dei social, dello spettacolo, della televisione. Tutti aspirano a diventare visibili in termini di successo, soccombendo però alla omologazione a questi standard di perfezione, in una contraddizione di senso che rende l’individuo disarticolato, vuoto. Il bisogno di essere accettati, integrati, inseriti nel contesto sociale, si scontra contro il desiderio di unicità, di distinzione dalla massa. Il messaggio che arriva, forte e chiaro, è che per avere successo devi prima piacere agli altri, corrispondendo ai canoni imposti, per poi distinguerti, alimentando sempre di più l’apparire.
Qual è lo scotto da pagare? La perdita del contatto con sé stessi, con la propria autenticità, una vita fatta di niente che alla lunga implode in un vuoto cosmico.
Ma tu puoi scegliere.
Puoi trovare dentro di te le ragioni per tornare a esistere, il coraggio di non piacere agli altri.
La vita non è una competizione
La spinta ad adeguarci a un modello di perfezione imposto dalla società ci porta inevitabilmente al confronto, alla competizione malsana, al rifiuto del diverso.
Da tutto ciò scaturiscono sentimenti di invidia, di inadeguatezza e di inferiorità che mascheriamo cercando di piacere a tutti.
Ma la vita non è una competizione. È una sfida, certo. È una montagna russa sulla quale ci sentiamo spesso centrifugati e terribilmente soli. Eppure basterebbe pensare che ognuno di noi sta affrontando il suo personale giro di giostra per smettere di entrare in una lotta basata su chi finge di più. Cosa fingiamo? Di non avere paura.
È la paura di non essere accettati, di non essere compresi che ci spinge a cercare l’approvazione di tutti, in un duello continuo tra competizione e integrazione.
Abbiamo rotto la nostra coesione interna, disgregando le parti che ci compongono, pur di apparire forti, capaci, perfetti.
Dentro ognuno di noi abitano da sempre due archetipi con funzioni e simbologie diverse: l’energia maschile e l’energia femminile, con parti di luce e ombra.
Il lato luce dell’archetipo maschile riguarda la forza, la determinazione, il coraggio, la libertà, la costruzione, il comando, la protezione. Il suo lato ombra si manifesta con la violenza, l’abuso, l’egoismo, il rancore, la sete di potere e la competizione egoica.
L’energia femminile nel suo lato luce è bellezza, pace, armonia, pazienza, accoglienza, creatività, rispetto, intuizione, sensibilità. Nel lato ombra diventa invidia, freddezza, perfidia, ossessione, gelosia, rancore.
È necessario tornare a riconoscere e a bilanciare dentro di noi entrambe le energie, per avere una vita interiore forte e opporsi alla omologazione di massa. Continuare a inseguire l’apparire, dimenticando di essere, non fa che alimentare il lato ombra dei due archetipi, sbilanciandoli e frammentandoci, allontanandoci dal nostro vero valore e spingendoci a cercare l’approvazione fuori di noi.
Mario ha 15 anni. Mi scrive una mail con poche parole: “Come posso fare a farli smettere di prendermi in giro? Non ce la faccio più”. Quando lo incontro rimango colpita dai suoi occhi grandi, dolci, pieni di una tristezza profonda. Mi racconta. È oggetto di scherno per i suoi modi gentili, per la delicatezza della sua voce e per l’aspetto femminile. Lo chiamano signorinella, lo additano ridendo, lo escludono. Anche le ragazze non lo avvicinano, per non essere emarginate a loro volta dal gruppo. Mario ha cercato di cambiare, di essere come gli altri, a partire dal modo di vestire. Ma è stato inutile. La sofferenza che prova mi graffia l’anima.
Rinuncia al bisogno di approvazione
Se durante l’infanzia non abbiamo ricevuto una adeguata validazione emotiva e psicologica, attraverso un amore incondizionato e pronto a soddisfare i bisogni del bambino, diventiamo adulti insicuri e dipendenti dall’approvazione altrui, che si sentono sempre inadeguati e fuori posto. Il riconoscimento da parte delle figure di accudimento, infatti, è un pilastro per la creazione di una buona autostima. Se il bisogno di essere amati per quello che siamo non viene soddisfatto, o se le prime esperienze di vita ci hanno fatto sentire incapaci, passeremo la vita a cercare di essere visti, a cercare l’approvazione di chiunque.
Ma se cercheremo di saziare questa fame profonda attraverso gli altri, non faremo che aumentarla e renderci sempre più affamati.
Nessuno è perfetto. Questo è un dato di fatto inconfutabile, nonostante tutti i modelli di pseudo perfezione che ci vengono propinati ovunque. Tutti sbagliano, commettono errori, fanno gaffes, hanno giorni buoni e giorni cattivi. Questa consapevolezza ridimensiona l’importanza dell’approvazione da parte degli altri, semplicemente perché ci riporta su un piano di uguaglianza, di solidarietà. Ciò che può aiutarti a sviluppare una buona capacità di accettazione di te stesso è una sana auto ironia. Sono convinta che le persone più in equilibrio, più in pace con sé stesse sono quelle che riescono a ridere dei propri inciampi, accogliendo con leggerezza la propria imperfezione. Non è facile passare dal temere il giudizio degli altri al sorridere dei propri errori, sono d’accordo. Ma credo anche che bisogna incominciare dai piccoli passi per avviare un cambiamento e rinforzare l’autostima.
È chiaro che, se il bisogno di approvazione è talmente ingombrante da impedire anche i più piccoli tentativi di riappropriarsi di sé stessi, è opportuno avviarsi in un percorso di crescita personale.
Mario ha un diario adesso. Gli ho chiesto di annotare le caratteristiche di chi lo prende in giro, di chi lo umilia. Ha incominciato a vederli per quello che sono: ragazzi impauriti dalla sua diversità, crudeli perché vuoti, non hanno coltivato l’energia che possiedono. Da ogni descrizione viene fuori una caricatura spiritosa, ridiamo durante le sedute. Mario sta prendendo le distanze dal loro indice puntato, sta mettendo un margine alla sofferenza che gli hanno procurato. Gli chiedo di descrivere sé stesso. Con leggerezza e simpatia, con un po’ di ironia. Mario sorride.
Non vivere per soddisfare le aspettative altrui.
La paura di non essere alle altezze delle aspettative degli altri è una trappola nella quale cadiamo più spesso di quanto si possa immaginare. Ci blocchiamo nel tentativo di piacere all’altra persona e finiamo per autosabotarci, per procrastinare rimandando le occasioni, per sminuire il nostro operato e per screditare l’importanza dei nostri risultati.
Eppure spesso queste aspettative che sentiamo di dover soddisfare, sono soltanto nella nostra testa. Crediamo talmente poco in noi stessi, ci svalutiamo talmente tanto, da arrivare a pensare che qualunque cosa faremo o diremo non sarà mai abbastanza. Vivere cercando di aderire ad uno standard di perfezione che ci siamo autoimposti pur di non deludere gli altri, significa rinunciare alla propria autenticità e alla libertà di sperimentarsi.
L’ auditorium dei critici nella tua testa ha i volti delle persone che conosci, ma sei tu quello che mette loro le parole in bocca. Se in passato ti sei sentito schiacciato dal giudizio di chi ti è stato vicino, oggi puoi scegliere di liberarti da quel peso.
Domandati: stai agendo in base a ciò che desideri veramente o per soddisfare ciò che pensi si aspettino da te? Cosa accadrebbe se invece scegliessi diversamente? Come ti sentiresti? Sii onesto con te stesso e a partire dalle risposte che ti darai smetti di vivere per soddisfare le aspettative degli altri. Riprenditi il tuo tempo, la tua energia e la tua libertà.
Mario ha sempre voluto cantare, ma non ha osato chiederlo ai suoi genitori per la paura di un rifiuto e per non dover affrontare ulteriori critiche da parte di tutti. Ne parliamo durante i nostri incontri e questo sogno sembra farsi di volta in volta più importante, più urgente, più vicino.
Trova il coraggio di provarci. Adesso canta e incontra persone che condividono la sua passione. Ha finalmente degli amici.
Coltiva il tuo valore nel presente
Per avere il coraggio di non piacere agli altri hai bisogno di ritrovare il tuo valore, di volerti bene.
Se ti accetti, se ti accogli, se presti attenzione alla tua interiorità e coltivi la tua energia maschile e quella femminile, se anteponi le tue esigenze a quelle degli altri perché rispetti il tuo tempo e le tue priorità, allora la disapprovazione che potresti ricevere sarà semplicemente la dimostrazione che stai esercitando la tua libertà e che vivi nella libertà. E il giudizio altrui scivolerà via dal tuo cuore senza il minimo rumore.
Cosa puoi fare per riconnetterti con te stesso?
- Dedicati attenzioni con consapevolezza: la lettura di un libro, una passeggiata nella natura, un bagno caldo e profumato, prestando attenzione a ciò che senti, nel momento presente.
- Metti in discussione le convinzioni su come dovresti essere per piacere agli altri. Qualunque cosa tu faccia o dica, ci sarà sempre qualcuno a cui non andrai a genio, così come non tutte le persone che incontri saranno giuste per te. Allora smetti di forzare la tua natura per aderire a stereotipi inutili quanto dannosi. Alimenta la convinzione che in te c’è tutto il necessario per brillare e che la tua unicità è un dono prezioso.
- Riprendi contatto con le tue emozioni: il mondo emotivo che ti abita ha infinite sfumature da cogliere e ogni emozione ha un messaggio per te. Negare ciò che provi per compiacere qualcun altro ha un duplice effetto negativo: per quanto tu possa pensare di riuscire a mascherare ciò che provi, il linguaggio non verbale e l’energia che emani non possono mentire, risulteresti falso e finiresti per ottenere il risultato opposto di quello sperato; le emozioni soffocate riemergono attraverso il corpo con sintomi e malesseri che possono trasformarsi in vere e proprie malattie.
- Ricorda che qualunque esperienza è soltanto un passaggio, non la destinazione finale. Smetti di voler controllare tutto e accogli ogni sfida, ogni errore, ogni imperfezione come un’opportunità per raggiungere la meta: te stesso, finalmente libero di vivere pienamente la tua vita.
Mario ormai viene in consulenza soltanto per “una messa a punto” come la definisce lui. Mi racconta i suoi progressi e ha negli occhi grandi una nuova luce. Sono rimasti in pochi a prenderlo in giro, molti hanno smesso e qualcuno si è avvicinato a lui, attratto dalla nuova energia che emana. Ha tanti progetti per il suo futuro e, quando ne parla, la mia anima fiorisce. Come ogni cosa in lui.
🔮 Scopri il Coraggio di Essere Te Stesso! ✨
Hai mai sentito il peso di dover piacere agli altri? Ti sei mai perso nel bisogno di approvazione, dimenticando chi sei davvero? È il momento di riscoprire il tuo valore e abbracciare la tua autenticità!
🌿 Con il percorso “Trova il tuo valore” potrai:
✔ Ritrovare la fiducia in te stesso
✔ Liberarti dal giudizio e dalle aspettative altrui
✔ Coltivare la tua unicità con amore e consapevolezza
Non rimandare il tuo cambiamento! 💫 Inizia oggi il tuo viaggio verso la libertà interiore.
🔗 Scopri di più qui → Trova il tuo valore