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La strada che porta a te: liberati dalle dipendenze per ritrovarti

Vinicio Capossela canta: “Signora Luna che mi accompagni per tutto il mondo, puoi spiegarmi dov’è la strada che porta a me?”

Ci perdiamo continuamente, senza forse esserci mai trovati per davvero. Quando si decide di conoscere sé stessi, si sceglie di intraprendere un viaggio faticoso, eppure imprescindibile, se si vuole vivere pienamente.

Tutto parte da una decisione, che, però, troppo spesso evitiamo di prendere, lasciandoci intrappolare, shakerare e fagocitare dai ritmi di una società sempre più disconnessa dal mondo naturale e sempre più complicata.

Il fenomeno dell’aumento delle dipendenze e le nuove forme di dipendenza, confermano quanto ci stiamo allontanando da noi stessi, per cercare fuori dal nostro cuore un senso al vivere.

Tra le dipendenze più diffuse si trovano:

  • quella da sostanze (alcol, droga, cibo)
  • quella da comportamenti (internet, gioco d’azzardo, shopping, video giochi, sesso)
  • quella affettiva (l’individuo riconosce la propria identità soltanto attraverso la relazione con un’altra persona)

Molto spesso la dipendenza nasconde un grande vuoto, un bisogno insoddisfatto, una sofferenza esistenziale non ascoltata. In tutti i casi è un allontanamento da sé stessi, un perdersi senza essersi mai trovati davvero.

Indice

Dipendenza affettiva

Non è presente nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), dunque non si parla di vero e proprio disturbo da dipendenza affettiva, ma si annovera tra le nuove forme di dipendenza, dette anche comportamentali. In questi casi, infatti, si assiste all’alterazione del comportamento della persona, nel tentativo di controllare emozioni avvertite come intollerabili, come tristezza e ansia, che nascono dalla paura di essere rifiutati o abbandonati dall’altro. 

Ho seguito per diverso tempo una donna che, seppure vivesse un matrimonio all’apparenza sereno da diversi anni, era dipendente affettivamente dal proprio amante, portando avanti una storia parallela che la stava annientando. È stato faticoso per lei prendere consapevolezza del male che stava facendo a sé stessa e intraprendere un percorso per riportarsi a casa. 

Ci sono alcuni elementi in comune in tutti i casi di love addiction:

  • la stima di sé dipende dall’approvazione dell’altro
  • la paura di essere abbandonati è talmente grande da condizionare ogni comportamento, agito per evitare la solitudine e il rifiuto
  • le emozioni del partner hanno la precedenza sulle proprie
  • prendere decisioni in contrasto con quelle dell’altro diventa impossibile o causa forti sensi di colpa
  • il dipendente affettivo non riconosce né esprime i propri pensieri e le proprie emozioni 
  • una delle priorità è il controllo sul partner
  • le conseguenze negative e la sofferenza che la relazione produce vengono ignorate.

Se stai vivendo una dipendenza affettiva ti stai consegnando nelle mani dell’altro, rinunciando a te stesso. Hai difficoltà a riconoscere i tuoi reali bisogni, convinto che la tua unica necessità sia stare con il partner. Vivi costantemente nell’ansia di poter perdere l’altra persona e chiedi continue conferme e rassicurazioni per allontanare questa ossessione. Finisci per accontentarti delle briciole e investi tutta la tua energia per cercare di essere amato. Tutto questo ti porta a non essere più autentico, libero e lucido.

Dipendenza da sostanze

Mi capita spesso, troppo spesso, di seguire nel percorso del counseling ragazzi che soffrono di attacchi di panico. Una delle caratteristiche che li accomuna è che fanno uso di sostanze, droghe leggere per lo più, sviluppando una vera e propria dipendenza.

Questi ragazzi si nascondono a sé stessi e alla loro vita, evitano di affrontare la solitudine che si portano dentro, le ferite antiche, le delusioni nuove. Ma, in questo modo, si stanno allontanando sempre di più dalla magia, dall’entusiasmo, dalle avventure che la vita potrebbe loro riservare. Da principio trovano un momentaneo sollievo negli effetti della sostanza. Ma, alla lunga, il buio si ingigantisce, la paura diventa panico e sono costretti ad affrontare i propri demoni.

Le sostanze più note vengono suddivise in categorie, in base all’effetto che hanno sul cervello e sul corpo:

  • sostanze stimolanti. Non fanno sentire la stanchezza e aumentano la forza fisica.
  • Sostanze dispercettive. Innescano un viaggio durante il quale si ha una profonda alterazione della percezione della realtà.
  • Sostanze deprimenti. Garantiscono una sensazione di rilassamento intenso, ma effimero, che lascia il posto a uno stato di depressione e vuoto.
  • Sostanze deprimenti dispercettive. La cannabis ne è un esempio; danno una sensazione piacevole, ma alla lunga possono portare effetti collaterali come attacchi di panico e deficit della memoria.
  • Ecstasy. Stimolante, è composto da un grande miscuglio di sostanze, anche tossiche e velenose, con rischio di danni organici e cerebrali gravi.

Oltre a percorsi di disintossicazione, è necessario ritornare a sé stessi, imparare ad amarsi, per poi intrecciare relazioni sane e positive.

Dipendenza da Internet

Anche questo tipo di dipendenza non è inserito come disturbo nel DSM-5, ma possiamo distinguere 5 tipologie di dipendenze digitali che risultano essere patologiche:

  • Dipendenza da shopping online. 
  • Dipendenza da videogiochi.
  • Dipendenza dal sesso online.
  • Dipendenza da informazioni, sovraccarico cognitivo.
  • Dipendenza da relazioni virtuali.

A queste può aggiungersi la dipendenza da social media, quando l’utilizzo delle varie piattaforme non è soltanto ludico, ma sfugge al controllo dell’utente che le utilizza in modo compulsivo.

Non sempre è facile riconoscere quando si è superato il limite, passando da una forma di uso comune alla patologia; tuttavia ci sono delle manifestazioni psicologiche e fisiche che possono guidarci in questo senso:

  • Bisogno spasmodico: il pensiero corre continuamente alla navigazione su internet e si cerca con ansia il momento in cui si potrà accedere.
  • Incremento continuo del tempo speso online: si assiste alla progressiva perdita di interesse per le attività offline.
  • Isolamento sociale: ci si allontana dalle relazioni nella vita quotidiana per dedicarsi sempre di più alla interazione online.
  • Dimenticarsi di altre priorità: trascurare responsabilità personali, lavorative e familiari a causa dell’uso eccessivo di internet.

Ho seguito personalmente il caso di un uomo dipendente da sesso online. Aveva incominciato spinto dalla curiosità, per allontanarsi da una vita che lo annoiava e che non gli piaceva. Dall’uso sporadico era passato subito a immergersi nella realtà virtuale, cercando di continuo filmati che lo distogliessero dalla quotidianità.

La fase della dipendenza era arrivata quasi immediatamente, allontanandolo dalla realtà, dal lavoro e dalla famiglia. Quello che questa persona cercava di fare era fuggire al vuoto che sentiva dentro, nascondendosi nella possibilità illusoria che i filmati gli offrivano di alleviare il proprio malessere.

La distorsione della percezione di sé e dell’ambiente circostante gli permetteva di modificare il suo stato di coscienza, e gli stimoli emotivi e sensoriali che sperimentava mascheravano i suoi vissuti di noia, di profonda solitudine.

Era diventato sempre più insofferente e instabile emotivamente, fino a rovinare ogni relazione e a compromettere il suo ruolo in ambito lavorativo.

Ritrova la strada che ti riporta a te

“Signora luna che mi accompagni per tutto il mondo, puoi tu spiegarmi dov’è la strada che porta a me?”

Ciò che accomuna i vari tipi di dipendenza è il bisogno di sfuggire alla sofferenza interiore. Eppure l’unico modo per poter guarire è, invece, ritornare a sé stessi. 

Come trovare la strada che ti riporta a te?

Vinicio Capossela si rivolge alla luna, che è da sempre legata alla magia. Il suo simbolismo racchiude principi universali come quello della fertilità, della rinascita, della notte, del fluire e del cambiamento

La prima cosa che puoi fare, se stai vivendo una dipendenza, è renderti consapevole di ciò che sta accadendo, della fuga da te stesso che stai agendo, per evitare di affrontare il vuoto, il dolore, la paura. Se senti di non riuscire a reagire da solo, chiedi aiuto. 

Torna a te stesso. Torna ad ascoltare la tua parte profonda, il tuo intuito, la tua voce ancestrale che ti connette a tutto, fuori e dentro di te.

Affronta la tua notte, sapendo che non è infinita: libera i tuoi sogni e lascia che diventino stelle luminose.

Permetti alla vita di fluire in te, così com’è, con il suo eterno divenire: accogli il cambiamento e fa che sia una rinascita.

Scegli di stare con ciò che c’è, nel tuo adesso, per partorirti ancora: la strada che porta a te è nelle ferite che nascondi, nel cuore affamato, nell’anima che chiede di brillare.

Tutto ciò di cui hai bisogno è nell’Universo che abita dentro di te, lascia che la tua luna ti conduca a casa.


Se ti riconosci in queste parole e senti che è il momento di iniziare un percorso verso la tua crescita personale, sono qui per accompagnarti. Il programma “Trova il tuo valore” ti offre gli strumenti per riscoprire chi sei e vivere una vita più autentica e appagante.

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