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Il cuore infranto da Narciso

Counseling per la gestione delle emozioni

Quello del narcisismo è un tema importante, che voglio affrontare in modo diverso.

Voglio parlarne dal punto di vista di Eco, la ninfa che sperava, amandolo, di poter entrare in relazione con Narciso. A raccontarci il mito è il poeta romano Ovidio.

Narciso è il figlio del dio del fiume Cefiso e della ninfa Liriade. Dotato di fascino e grande bellezza, faceva innamorare chiunque lo guardasse, ma era incapace di provare amore verso chicchesia, all’infuori di sé stesso.

Un giorno, la ninfa Eco lo seguì tra i boschi. Ella non poteva rivolgergli la parola per prima, a causa di una punizione infertale dalla dea Giunone, che la costringeva a ripetere le ultime parole di ciò che le veniva detto.

Quando Narciso udì dei passi seguirlo, gridò: “Chi è là?” ed Eco rispose: “Chi è là”, e così continuò per molto tempo. La ninfa allora si fece coraggio e corse ad abbracciarlo. Narciso la allontanò in modo violento, dicendole di lasciarlo da solo.

Come reagì Eco?

Indice dell’articolo

Il cuore infranto di Eco

Eco, racconta il mito, con il cuore infranto, trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo per il suo amore non corrisposto, finché di lei rimase solo la voce.

Il destino di Eco può essere il destino di chi si ostina a cercare una relazione con un narcisista. Di chi crede che l’amore basti, che si strugge e si consuma in un sentimento a senso unico, finendo per trasformare la propria vita in una valle solitaria e dolorosa.

Non è facile diventare consapevoli di aver messo il proprio cuore nelle mani di chi può soltanto distruggerlo. È più semplice attribuire le mancanze a sé stessi, ritenersi responsabili del comportamento dell’altro e, quindi, attivarsi in ogni modo per suscitare un minimo di interesse, considerazione e affetto. Fino all’annullamento.

Nelle storie che ho modo di ascoltare nel counseling, c’è una matrice comune: l’iniziale incapacità di capire di essere in trappola. È con molta fatica e grande consapevolezza che la vittima riesce a staccarsi dall’altro quanto basta per guardarlo per quello che è, e per cogliere tutta la tossicità della relazione.

L’istinto di base è sempre quello di correre ad abbracciare il narcisista, per essere visti, per sentirsi degni delle sue attenzioni, per essere ricambiati nel sentimento.

Come Eco. Ma il narcisista è incapace di entrare in relazione con l’altro: quello che fa è sfruttarne l’energia per gonfiare il suo ego smisurato. Fino a quando, stanco del suo giocattolo, lo abbandonerà.

Forse soltanto per riprenderlo di lì a poco e godere dell’enorme potere che può esercitare. La vita con un narcisista è un’altalena continua di disperazione e speranza: quest’ultima, però, sempre venata di paura, dal timore di poter dire o fare qualcosa che rompa il fragilissimo e fasullo equilibrio trovato.

Come Eco, spesso la vittima di un Narcisista finisce per ripetere le sue parole, comportarsi nel modo in cui lui si aspetta, diventare la sua ombra, pur di compiacerlo e sentirsi amata. Ma niente di tutto ciò può aprire il suo cuore e il senso di solitudine e abbandono diventano sempre più grandi.

Capire il comportamento del narcisista fornisce, a chi si ostina a cercare di entrare in relazione con lui, una spiegazione razionale della follia a cui è sottoposto da tempo e dà l’opportunità di uscire dall’enorme dolore emotivo. Le fasi tipiche che caratterizzano il rapporto sono:

  • Idealizzazione: il narcisista idealizza non la sua vittima, ma ciò di cui ha bisogno, ciò che vuole per sentirsi potente. Per fare ciò la fa sentire importante, unica, speciale. È la fase del love bombing.
  • Svalutazione: quando ha l’altro in pugno, incomincia a minare le fondamenta della sua autostima. Durante questa fase ci saranno litigi violenti e malumori, conditi con insulti e svalutazioni verso la vittima.
  • Abbandono: dopo aver ottenuto ciò che si era prefissato e, con ogni probabilità, sapendo già dove altro colpire, il narcisista abbandona il partner, quando è ormai nella posizione di massimo potere.

Eco si era innamorata di Narciso e gli dedicava ogni suo passo, lo seguiva, cercava di entrare in relazione con lui. I suoi tentativi di avere un’intimità profonda con Narciso sono falliti brutalmente, fino all’annientamento, all’abbandono. Fino ad avere il cuore infranto. Può essere la storia di molti di noi. Ma possiamo scegliere di cambiarne il finale.

Narciso

Tutti gli individui hanno normali bisogni narcisistici e narcisistiche motivazioni ad agire, poiché ognuno di noi ha bisogno di avere una buona immagine di sé e possiede una spinta all’auto-miglioramento nel proprio ambiente di vita. Ma ci sono espressioni sane e patologiche di narcisismo.

Nel DSM-5 con il termine disturbo narcisistico di personalità si descrive un quadro patologico di personalità caratterizzato da senso di grandiosità, bisogno di ammirazione, mancanza di empatia e sensibilità verso gli altri.

È un disturbo multisfaccettato, che si manifesta con modalità molto diverse le une dalle altre.

Per poterlo diagnosticare sono necessarie 5 delle seguenti caratteristiche:

  • Ha un senso grandioso di sé
  • È occupato da fantasie di successo illimitato, potere, gloria, bellezza o amore ideale
  • Crede di essere unico e eccezionale, e che può essere compreso solamente da altre persone simili
  • Ha bisogno di ammirazione eccessiva
  • Si aspetta di essere trattato sempre in modo speciale
  • Tende a sfruttare le altre persone per raggiungere i suoi obiettivi
  • Ha deficit di empatia, non riesce a riconoscere o identificare i sentimenti e i bisogni degli altri
  • È spesso invidioso degli altri o crede che gli altri lo siano di lui
  • Si mostra arrogante nei confronti degli altri

Le cause del disturbo narcisistico di personalità sono diverse, ma sembrano riferirsi ad una interazione tra vulnerabilità biologiche ed eventi di vita avversi.

Se Narciso si rispecchia nel lago in ammirazione di sé stesso, il narcisista odierno dipende dall’ammirazione che gli altri gli rimandano, perché non è in grado di stare bene nella propria pelle.

Quando il bisogno di attenzione e riconoscimento viene frustrato, è pronto a reagire in modo impulsivamente rabbioso e il suo comportamento genera forte sofferenza in chi cerca di stargli al fianco, non soltanto per il pericolo di una esplosione di rabbia, ma anche perché instaura con il partner una competizione in cui la coppa in palio è la superiorità.

La vittima si trova a subire frequenti critiche, perché non rispecchia la perfezione che il narcisista crede di meritarsi. Nonostante tutti i tentativi inutili del partner di stare al passo, quando in ogni caso il narcisista vince la gara, finisce per disprezzare la sua vittima e annoiarsi.

Spesso i tratti del narcisismo patologico si accompagnano ad una qualche forma di dipendenza ed è interessante notare che il primo autore a utilizzare il termine narcisismo nel mondo della psicologia fu Havelock Ellis, un sessuologo inglese, che lo usò in riferimento alla masturbazione eccessiva.

Qualunque sia la causa del disturbo e in qualunque modo si manifesti, il narcisista non è in grado di avere una relazione sana. E ogni volta che, come Eco, ci annulliamo per cercare di essere amati da lui, l’unico risultato sarà avere il cuore infranto. Capire di essere invischiati in un rapporto tossico e malsano è il primo passo verso la guarigione.

Ascolta la voce di Eco

Il primo passo, dunque, è la consapevolezza.

Il secondo è domandarti cosa può esserci nella tua storia personale che ti porta a consentire all’altro di trattarti così. Quello che viviamo da adulti è il risultato di ciò che abbiamo sperimentato nel passato: è la diretta conseguenza di idee e convinzioni che i nostri genitori, o le persone a noi vicine, hanno instillato nella nostra mente.

Se vuoi smettere di essere vittima di un narcisista devi sanare le antiche ferite, cambiare le convinzioni, guarire i traumi che ti rendono un bersaglio facile.

Eco aveva smarrito la voce, tu puoi ascoltarne il richiamo e ritrovare la tua, dentro di te. Non esiste una formula magica per uscire dalla sofferenza causata da una relazione con un narcisista: è faticoso e difficile, ma si può. Incomincia con l’accettare ciò che provi e lascia andare l’attaccamento a qualcuno che ti provoca soltanto dolore.

Datti il permesso di considerare questa esperienza come qualcosa da cui imparare, un modo per fare ordine nel passato ed elaborare il tuo vissuto.

Il terzo passo da fare è ritrovare te stessa.

Il narcisista non sceglie a caso le sue vittime: individua chi può aumentare il suo potere, per poi renderla insicura, dipendente, ombra di sé stessa. Ma tu non sei ciò che lui vuol farti diventare.

Sei energia, per niente insignificante, bella di una bellezza interiore, che è soltanto tua.
Sei empatica. Il narcisista ha bisogno di qualcuno che lo metta al primo posto, che sia amorevole, compartecipe dei suoi stati emotivi, accudente.
Sei generosa, dai a piene mani e sei felice quando puoi donarti.
Sai scendere a compromessi in nome di una progettualità più grande, di una direzione comune.
Sei ingenua, di una ingenuità che è purezza d’animo e sincerità, integrità morale.

Sei tutto questo e molto altro ancora. Pura meraviglia. Allora rispetta te stessa, riconosci il tuo valore, non svenderti. Hai qualità preziose, rare, autentiche: hai tutto perché possiedi te stessa. Smetti di perderti in valli buie e solitarie, risveglia il tuo cuore infranto.

E scegli di essere luce!

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