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Intelligenza emotiva per l’eccellenza: lo stato di flusso

“Lascia che il tuo cuore ti dica dove andare e la tua mente come arrivarci.”

Antonia Gravina

Daniel Goleman nel suo libro “Intelligenza emotiva, che cos’è e perché può rendere felici”, afferma che: le nuove scoperte scientifiche ci assicurano che se cercheremo di aumentare l’autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali (in altre parole se presteremo più attenzione in modo più sistematico all’intelligenza emotiva), potremo sperare in un futuro più sereno.

Indice

Intelligenza emotiva

Le emozioni hanno un potere enorme: sono impulsi ad agire, ma se non riusciamo a gestirle con intelligenza, rischiamo di esserne sopraffatti. Abbiamo due menti, una che sente e l’altra che pensa: trovare il giusto equilibrio tra loro ci consente di raggiungere i nostri obiettivi e di incamminarci verso la felicità.

Per questo è fondamentale coltivare l’intelligenza emotiva, che può essere definita come la capacità di riconoscere, distinguere, etichettare e gestire le emozioni proprie e degli altri.

Secondo Goleman, che fa riferimento alla definizione di Salovey, sono 5 i pilastri che costituiscono l’intelligenza emotiva:

  • Autoconsapevolezza. È la capacità di riconoscere le proprie emozioni nel momento in cui si presentano, insieme a una profonda conoscenza dei propri punti di forza, dei propri limiti e di come questi influenzino gli altri. Disporre di un quadro realistico delle proprie abilità e debolezze, consente di agire in modo più efficace.
  • Gestione delle emozioni. È l’abilità di controllare le proprie emozioni, dopo esserne diventati consapevoli, in modo da adeguarsi alle diverse situazioni.
  • Motivazione. È la capacità di concentrare l’attenzione sui pensieri positivi, riconoscendo e trasformando quelli negativi, in modo da amplificare la creatività e la fiducia in sé stessi.
  • Empatia. È l’abilità di comprendere e percepire le emozioni degli altri, senza pregiudizi, ma con la sensibilità che nasce dall’avere consapevolezza dei propri sentimenti e dal sapersi immedesimare nell’altra persona.
  • Gestione delle relazioni. È la capacità di gestire le emozioni altrui, ma anche di ispirare, influenzare e aiutare gli altri a crescere, nell’ottica del raggiungimento di un obiettivo comune.

L’intelligenza emotiva è, dunque, una capacità fondamentale. Le nostre emozioni possono intralciare o potenziare i nostri pensieri e, quindi, definire la nostra capacità di progettare, di risolvere problemi, di raggiungere obiettivi. In altre parole, accrescere l’intelligenza emotiva ci permette di raggiungere l’eccellenza.

Il flusso

Quando entriamo nello stato di “flusso”, siamo totalmente concentrati su una attività che ci coinvolge emotivamente, fisicamente e mentalmente, ci sentiamo appagati e liberi. Tutta la nostra attenzione è impegnata su un solo processo e sparisce ogni distrazione, ogni ansia, ogni autocritica. La sensazione che ne deriva è simile all’estasi: sappiamo esattamente cosa vogliamo fare, scompaiono i dubbi e la stanchezza, ci sentiamo pervasi da una grande chiarezza interiore.

Goleman afferma che riuscire a entrare nel flusso è la massima espressione dell’intelligenza emotiva: il flusso rappresenta il massimo livello di imbrigliamento e sfruttamento delle emozioni al servizio della prestazione e dell’apprendimento.

In questo stato, infatti, le emozioni non sono soltanto contenute e incanalate, ma energizzate, positive, in armonia con ciò che stiamo facendo. 

Va da sé che se ci perdiamo in troppi pensieri, se rimuginiamo o ci preoccupiamo del risultato, non riusciamo a entrare nel flusso. 

Ma come poter raggiungere lo stato di flusso?

Csikszentmihalyi individua alcune caratteristiche fondamentali:

  • Obiettivi chiari.
  • Concentrazione totale sul compito.
  • Completa attenzione nell’attività svolta, nessuna preoccupazione.
  • Distorsione del senso del tempo, non ci si rende conto del suo scorrere.
  • Retroazione diretta e inequivocabile, l’effetto dell’azione è percepita in modo chiaro.
  • Bilanciamento tra sfida e capacità, l’attività non è né troppo facile, né troppo difficile (qui entrano in gioco talenti e abilità).
  • Senso di controllo, la percezione di dominare la situazione.
  • Piacere intrinseco, l’azione procura piacere nel suo stesso svolgimento.
  • Integrazione tra azione e consapevolezza, concentrazione e impegno sono massimi.
  • La persona è talmente assorta nell’azione da far apparire l’azione naturale.

Quando ci immergiamo completamente in ciò che facciamo, allontaniamo le malinconie del passato e l’ansia del futuro, siamo presenti a noi stessi e possiamo godere il momento. In questo modo possiamo mettere ordine nella nostra interiorità e integrare le nostre diverse parti.

Lo stato di flusso per l’eccellenza

I momenti di flusso sono privi di ego (per approfondire ti suggerisco il mio articolo “Conflitto e compassione”). In questo stato, infatti, l’individuo si disinteressa di sé, smette di rimuginare e di preoccuparsi, non indugia su pensieri di successo o fallimento.

Nel flusso, piuttosto, si raggiunge l’equilibrio tra la percezione della parte più autentica di sé, il contesto sociale che viene privato da aspettative e modelli di riferimento e il valore attribuito al tempo.

Per questo, è necessario passare da un atteggiamento mentale di schiavitù dai condizionamenti sociali, alla capacità di rendersi liberi, per godere il momento presente mediante attività che ci piacciano e diano un senso più profondo alla nostra esistenza. Lo stato di flusso è lo stato energetico in cui fluisci con la vita che scegli.

Quando ti sottrai alle regole imposte dalla società, in cui tutto deve avere un ruolo, un tempo preciso per raggiungerlo e un’apparenza; quando ti riappropri della tua anima, con ritmi scanditi sulla tua interiorità e sulle tue inclinazioni, sui tuoi talenti, allora ti rendi fluido, in connessione con il tuo sé più profondo e con l’intero Universo.

Lo stato di flusso significa libertà di creazione: sei tu che crei il tuo presente e ti predisponi all’eccellenza. 

Cosa puoi fare?

  • Consapevolezza. Conosci te stesso profondamente, renditi consapevole di cosa vuoi, di quali talenti hai, di cosa ti piace fare e cosa invece stai accettando per modellarti sulle richieste degli altri. Individua i pensieri ricorrenti, le emozioni che provi e domandati cosa puoi cambiare. Non puoi avere il controllo sulle circostanze esterne, ma sei il padrone della tua mente e del tuo cuore: sei tu che scegli su cosa focalizzare la tua energia.
  • Presenza. La vita succede nel momento presente, lascia andare il rimuginio su ciò che è accaduto ieri e l’ansia su ciò che potrebbe accadere domani. Non pianificare tutto pensando alle tempistiche e agli ostacoli che si frappongono tra te e l’obiettivo, occupati dell’adesso, accrescendo il tuo potere personale. 
  • Concentrazione. Focalizza l’attenzione su ciò che ti piace e ti rende felice: quella è la strada.
  • Sali sulla scala delle emozioni. Come ti senti adesso? Entra nella sensazione che provi e poi cambiane il segno, o potenziala se è già positiva, adottando una fisiologia proattiva e richiamando alla mente momenti in cui sei stato felice.
  • Fiducia. Lo stato di flusso è uno stato mentale, energetico che si trova già dentro di te. Impara a fidarti di te stesso, lascia perdere il senso di fallimento, il bisogno di soddisfare le aspettative, tutti i “si deve” della società: scegli di diventare irripetibile e unico, speciale così come sei!

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