Dici che
ti senti strano:
la stranezza è l’essenza dei folli, che si inventano ogni giorno in modo nuovo, fuori da schemi e prevedibilità.
Ti senti vuoto:
solo ciò che non è pieno può essere riempito di meraviglia e stupore, ancora e sempre.
Ti senti spento:
al buio si acuiscono i sensi, per toccare e sentire ogni cosa, fino al midollo.
Ti senti perso:
è quando brancoliamo che siamo costretti a cercare l’equilibrio, a spiccare un volo che ci renda liberi.
Ti senti debole:
è la fragilità che ci rende umani, ci fa scegliere la gentilezza al posto della rabbia e il silenzio alle parole che feriscono.
Ti senti piccolo:
il mondo appartiene ai bambini, ai loro sorrisi immediati, agli sguardi puliti e alle anime impasticciate di colori.
Dici che
ti senti.
Ed è in questo sentire la risposta.
Non cercare un motivo,
un pensiero,
un perché.
Ascoltati
e spalanca il cuore a ciò che verrà.
Riempi ogni istante d’amore
e sii grato,
adesso,
per tutto ciò che senti.
Margherita Roncone